12.06.2025
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Politics

Meloni, vertice con gli alleati a Palazzo Chigi. Sprint per una legge sul fine-vita


Tarda mattinata, Palazzo Chigi. Chiuse le urne del referendum con una doccia fredda, anzi gelata per il «campo largo» a sinistra, Giorgia Meloni convoca un vertice dei leader del centrodestra. Verso le 12 si vedrà a tu per tu con Matteo Salvini e Antonio Tajani e con il capo di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Meloni, vertice con gli alleati a Palazzo Chigi

Occasione per un bilancio a caldo del «flop» referendario che per tutta la serata ha fatto gongolare i maggiorenti della coalizione di governo, dopo giornate di appelli ad «andare al mare» e sfottò sui social. Ma in cima al menù c’è un’altra portata, forse politicamente ancora più saliente: la legge sul fine-vita. Se ne parla da mesi. Ma ora è diventata un’emergenza politica. La Corte Costituzionale a fine maggio ha esortato ancora una volta il Parlamento a scrivere una legge. E intanto le Regioni hanno preso a muoversi per conto proprio, sfidando la prudenza di Palazzo Chigi. A partire dalla Toscana di Eugenio Giani. 

La questione fine vita

Questione assai spinosa anche fra alleati, si diceva. Da un lato il fronte aperturista del centrodestra con Forza Italia: portava la firma del relatore azzurro Pierantonio Zanettin un testo unificato che poi non ha visto la luce del sole per le troppe remore fra alleati. E anche in casa Lega il tema interroga, come dimostrano le nette prese di posizione del leghista Luca Zaia in Veneto con il tentativo, poi naufragato, di far passare una legge in Consiglio regionale. Mentre in Fratelli d’Italia l’idea di accelerare convince poco. Pesano le pressioni degli ambienti di Chiesa e le remore di chi da sempre è mediatore con quel mondo, come il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro della Famiglia Eugenia Roccella. 

Ora le lancette corrono. E la premier intende trovare una quadra politica prima che il testo, come deciso dall’ultima conferenza capigruppo d’intesa con le opposizioni, atterri nell’aula del Senato entro la metà di luglio. Appuntamento stamattina a Palazzo Chigi per un vertice lampo fra leader. E chissà che non sia l’occasione per ampliare gli orizzonti. E magari affrontare un altro nodo intricato per il governo: il terzo mandato chiesto a gran voce dalle Regioni. Dopo il muro issato nei mesi scorsi, da Fratelli d’Italia arrivano serie aperture a una legge ad hoc, purché l’input arrivi dai territori. La posta in palio è altissima. Si gioca su questo campo la partita per il futuro del Veneto e del «doge» Zaia alle regionali in autunno.

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