«Un potente vicepresidente della Commissione responsabile della politica commerciale, della concorrenza e della politica industriale». È ciò che sia Roma che Parigi vorrebbero ottenere nella formazione della prossima Commissione europea, secondo quanto rivelato dal Financial Times. Una sfida che acuisce l’astio fra i due Paesi: «La Francia e l’Italia si contendono un posto di primo piano nell’economia della prossima Commissione europea — spiega il FT — una lotta acuita dall’astio personale tra i leader dei due Paesi».
Ue, un vice con delega di peso: sponda tra premier e Colle. E Giorgia tratta con Ursula (ma valuta l’astensione)
Italia-Francia, sfida per le deleghe in Commissione europea
«Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro italiano Giorgia Meloni sono ai ferri corti perché entrambi sono in lizza per lo stesso premio: un potente vicepresidente della Commissione responsabile della politica commerciale, della concorrenza e della politica industriale», scrive il quotidiano.
«I funzionari italiani hanno elencato come aree di interesse il commercio e la concorrenza — aree in cui Bruxelles ha l’unica competenza — così come il bilancio comune del blocco e l’industria. Si tratta in linea di massima delle stesse aree ambite dalla Francia. Secondo un diplomatico informato sui negoziati, la Francia è interessata a un ruolo di alto livello nella Commissione, con il potere di controllare le leve politiche e finanziarie per realizzare la politica industriale. La difesa, una priorità emergente per l’Ue per la quale la von der Leyen si è impegnata a creare un posto dedicato, potrebbe far parte della strategia industriale controllata da tale posto», si legge ancora.
Nomine Ue, oggi il vertice a Bruxelles
La partita delle nomine europee si apre ufficialmente a Bruxelles. Sul tavolo del summit, a seguito della riunione informale dei leader del 17 giugno, ci sono le nomine per il prossimo ciclo istituzionale della Ue. Compito del Consiglio è infatti quello di eleggere il presidente del Consiglio europeo, nominare il presidente della Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri (queste ultime due nomine sono soggette a un voto del Parlamento).
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