22.05.2025
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Politics

Maternità surrogata diventa reato universale. Carcere per la Gpa anche se praticata in Paesi dove è legale


Il ricorso alla gestazione per altri (Gpa) diventa reato universale. Con l’approvazione del Senato — 84 sì, 58 no — alla proposta di legge presentata in origine alla Camera da Maria Carolina Varchi (Fdi), la maternità surrogata diventa per lo Stato italiano una procedura perseguibile come reato anche se commessa in un Paese dove è legale. A votare a favore le forze di maggioranza (Fdi, Fi e Lega), no invece dalle opposizioni. Nessun nuovo reato viene introdotto, né la legge ha l’obiettivo di aumentare le pene. L’utero in affitto nel nostro Paese è infatti già vietato dal 2004 con il carcere da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro, ma con la norma appena approvata il cittadino italiano sarà punito ugualmente secondo la nostra legge anche se i fatti saranno commessi all’estero. Il testo è stato fortemente sostenuto dalla premier Giorgia Meloni. A giugno, in commissione Giustizia del Senato, la Lega aveva presentato due emendamenti ulteriormente restrittivi per punire la maternità surrogata, passando da 4 a 10 anni di carcere e alzando la multa da 600 mila euro a 2 milioni. Emendamenti poi accantonati.

LE REAZIONI

Soddisfatta Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità: «Il voto ci pone all’avanguardia tra le nazioni sul fronte dei diritti. Le persone non sono oggetti. I bambini non si comprano, non si possono vendere o affittare parti del corpo umano. È un criterio di rispetto e civiltà che la legge italiana ha sempre seguito e che vogliamo continuare a seguire. Il parlamento italiano, con il sostegno convinto del governo, oggi ha riaffermato che la genitorialità non può diventare un contratto commerciale. Si parla spesso di battaglie di civiltà: ecco questa è una battaglia di civiltà. Da oggi in Italia ci sono dei diritti in più». Critica Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni: «In molti Paesi la Gpa è legale, come faremo a chiedere a quei Paesi di cooperare alle indagini e alla eventuale condanna di qualcuno che ha solo rispettato la legge in vigore?».

LO SCONTRO IN AULA

Scontro totale invece in Senato, dove i presidenti di turno hanno più volte minacciato di sospendere l’Aula a causa delle continue interruzioni durante gli interventi e dei botta e risposta tra i senatori. Sul piede di guerra il M5S: «Con questo obbrobrio giuridico equiparate la surrogazione di maternità, che già in Italia è reato, a reati universali come crimini di guerra, tortura, pirateria e genocidio. La vostra è una volgare speculazione per realizzare uno spot di pura propaganda sulla pelle dei bambini», ha attaccato la senatrice Alessandra Maiorino. «I colleghi maschi di maggioranza stanno dicendo che l’utero non è il mio? — ha chiesto la collega Elisa Pirro, più volte beccata dagli scranni della maggioranza — gli organi sono miei e ne faccio quello che voglio. Siamo al comunismo degli organi: posso dare il rene ma non posso prestare il mio utero da donna libera, italiana». Anna Rossomando del Pd ha criticato invece il concetto di reato universale: «E’ una norma viziata dall’irragionevolezza e totalmente disallineata rispetto alle pronunce della Corte Costituzionale, della Corte Europea dei diritti dell’uomo e della Corte di Cassazione sezioni unite civili». «In Italia la Gpa è già proibita, questa è una legge propagandistica», ha accusato la presidente del Gruppo Autonomie, Julia Unterberger.

Muro della maggioranza, anche qui con interventi spesso interrotti dalla controparte. Per il senatore della Lega, Massimiliano Romeo, «siamo di fronte a ricchi committenti che pagano le donne per soddisfare il proprio desiderio, soprattutto immigrate». E poi la frase che fa protestare l’altra metà dell’emiciclo: «Questo sì che è un ritorno al Medioevo. Dove sono le femministe, dov’è la sinistra? Come è possibile che il diritto della donna non venga tutelato nella sua dignità? Adesso difendete solo i diritti dei ricchi committenti…». Brusii e critiche anche per l’intervento di Gianni Berrino (FdI): «Chi sostiene la Gpa ignora il legame madre-figlio che si instaura in gravidanza. Si chiama microchimerismo fetale, momento in cui le cellule del feto migrano nel sangue materno, negli organi e nel cervello». E giù proteste.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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