15.05.2025
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Sports

Marchisio attaccato dagli ultras della Juve: striscioni fuori dallo stadio e davanti al ristorante. L’ex giocatore: «Gesti oltre i limiti»


Polemica sulla scena calcistica torinese, che ha visto protagonista Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, e una parte degli ultras bianconeri. Tutto è iniziato con alcune dichiarazioni rilasciate da Marchisio durante un podcast, dove ha espresso la sua opinione sulla tifoseria del Torino e della Juventus. Le parole dell’ex giocatore non sono proprio andate giù a parte dei fan della Vecchia Signora, che hanno deciso di manifestare apertamente il loro disappunto appendendo uno striscione fuori dallo stadio della Juventus e davanti al ristorante di Marchisio.

Le parole di Marchisio e la reazione dei tifosi

Durante un podcast, Marchisio ha dichiarato: «I tifosi del Torino sono l’anima della città. Il tifoso della Juventus non è che non si trova tanto ma Torino è proprio del Toro. Quando c’è il derby della Mole sono loro l’anima del derby, che lo fanno tenere sempre attivo. Mentre il tifoso della Juve è un po’ sparso ovunque». Le sue parole hanno subito fatto il giro dei social, scatenando reazioni contrastanti tra i tifosi juventini.

In particolare, il gruppo organizzato dei Drughi non ha preso bene le dichiarazioni dell’ex calciatore. Come risposta, hanno appeso uno striscione all’esterno dell’Allianz Stadium e del ristorante Legami a Vinovo, di cui Marchisio è uno dei soci. Lo striscione recitava: «Da giocatore «lacché» della società da disoccupato sei un rinnegato. E nella vita Marchisio uomo di m…».

La risposta dell’ex centrocampista

Non si è fatta attendere la replica di Marchisio, che ha scelto Instagram per esprimere il suo punto di vista.

In un lungo post, ha scritto: «È evidente che ognuno è libero di avere il proprio pensiero e che, nei limiti della decenza, abbia il diritto di condividerlo. Quello che però proprio non sopporto è che certe persone pensano che essere «tifosi» dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti. Perché pensate di avere il diritto di appendere quello striscione fuori da un ristorante di cui, tra l’altro, non sono unico socio? Perché pensate che i ragazzi che lavorano al ristorante debbano perdere del loro tempo prezioso rimuovendolo? Perché pensate che le attività vicine debbano essere turbate da questo gesto, così come i loro clienti? Perché nel calcio è sempre tutto ammesso? Perché non esiste mai un confine? E ripeto, non mi dà neanche fastidio il contenuto dello striscione, ma il gesto di averlo appeso fuori dal ristorante».

Marchisio ha poi concluso il suo post con una riflessione più ampia sull’essere tifosi: «Non avete neanche idea di quanto sia stato bellissimo vivere questa vita insieme ai tantissimi tifosi che hanno colorato la mia vita — la chiosa finale di Marchisio — tifosi, loro sì, voi no! Citando uno striscione decisamente più romantico di questo: Son tutti Juventini ma Marchisio lo è un po’ di più».

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