15.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Economy

Manovre su Sondrio e Mps, faro sulle mosse di Unipol


Il risiko bancario avanza come un fiume carsico e, dietro le quinte c’è Unipol che influenza l’andamento di Mps, Bper, Popolare Sondrio. In mezzo a supposizioni costruite su punti fermi, certi e dichiarati con conferme (come su Bper) c’è la presenza di Barclays, banca britannica, in Italia da anni, guidata da Enrico Chiapparoli, responsabile del banking e country manager per l’Italia, da metà maggio anche co-responsabile per l’area Emea.

Il gruppo bolognese da settimane è al centro delle grandi manovre che negli ultimi giorni si stanno concentrando sul fronte Mps. Questo perchè il 2 luglio è scaduto il lock-up di 90 giorni, partito il 26 marzo con la cessione forzata presso investitori, del 12,5% di Siena con un incasso di 650 milioni.

LA SMENTITA DI BOLOGNA

Unipol sarebbe in azione, come suggerisce la Borsa e, secondo quanto ricostruito dal Messaggero, una banca internazionale che dovrebbe essere Barclays sta costruendo una posizione in derivati di circa il 4,99% sulla Popolare di Sondrio dove il gruppo assicurativo ha il 19,7% a sostegno della bancassurance. Fonti dirette di Unipol, interpellate dal Messaggero, smentiscono il coinvolgimento nei derivati in Valtellina.

In Bper, invece dove dal 19,85% è salito (in teoria), al 24,62% con contratto derivato di tipo share swap, la mossa del gruppo delle coop è stata interpretata come uno scudo difensivo nei confronti di Unicredit che nei mesi scorsi è stato pronto a sferrare un attacco alla Sondrio ma potrebbe optare l’assalto direttamente sulla cassaforte di Bologna.

«Senza fare il processo alle intenzioni, faremo le nostre mosse, se dovesse servire, e penso che saranno sufficienti», ha detto nei mesi scorsi Cimbri, sulla scia delle speculazioni di mosse ardite da parte di Andrea Orcel che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, continua a coltivare target come Mps e non più Bpm. Ora il derivato di crescita sulla Sondrio, secondo il mercato rassomiglia a quello su Bper in fatto di finalità difensive. E’ evidente che come prevede la normativa Bce, per superare il 20% è necessaria l’autorizzazione di Francoforte e di Bankitalia. Comunque la strategia di Unipol è evidente: avere circa il 20% come in Bper, Sondrio e non solo.

LE AMBIZIONI DI LOVAGLIO

Tutte le strade portano a Siena, un 4,9% circa acquistato da una banca d’affari non per sè fa sorgere molti sospetti. Anche su questa quota ci sarebbe un contratto derivato, dal momento che in base alle norme, fino al 2,99% è possibile acquistare senza disclosure mentre fino al 4,99% attraverso derivato, si può fare la stessa cosa.

Se davvero anche dietro il derivato su Mps ci fosse, come sostengono fonti autorevoli Unipol, è evidente la marcia serrata di avvicinamento in vista di un alleggerimento del 23,7% del Mef. In cda potrebbe presto arrivare il dossier della partnership con Axa e un riacquisto (con penale) del 50% potrebbe preludere a un accordo con Unipol. Oggi cda. L’ad Luigi Lovaglio è aperto a Unipol in quanto la strategia bolognese è quella di avere il 20% a supporto delle polizze. Il presidente Nicola Maione che con Lovaglio ha risanato la Rocca, cerca spazi, avendo un rapporto solido con Giorgetti. E al 20%, Unipol potrebbe salire acquistando dal Mef. I giochi si faranno presto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]