Corrono le esportazioni. Nei primi sei mesi dell’anno l’export made in Italy verso i Paesi extra Ue ha superato i 152 miliardi. A crescere è soprattutto il saldo commerciale che nel periodo tra gennaio e giugno ha raggiunto i 32 miliardi, superiore di quasi il 18% rispetto ai primi sei mesi del 2023.
Le performance migliori si sono registrate in mercati strategici per il nostro export come in Giappone, nei paesi del Medio oriente e negli Stati uniti. In particolare, le vendite verso il Nord America sono cresciute tra gennaio e giugno di quasi il 4 per cento.
LE LINEE D’AZIONE
Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di destinazione del vino made in Italy tanto che un terzo delle bottiglie stappate negli Usa è prodotto da una cantina italiana. Nei primi cinque mesi le esportazioni hanno raggiunto quota 800 milioni di euro, con una crescita superiore al 5%.
Nonostante un andamento altalenante quello americano resta saldamente il primo mercato di destinazione di rossi, bianchi e spumanti italiani e le previsioni confermano una crescita anche per il futuro: entro il 2040, secondo l’Osservatorio economico Vinitaly-Uiv, il consumo di vino negli USa salirà di 1,2 miliardi di bottiglie.
Per dare una ulteriore spinta alla diffusione delle eccellenze vitivinicole italiane Veronafiere e Agenzia Ice, insieme all’Italian American Chamber of Commerce of Midwest, daranno vita a Vinitaly Usa, edizione nordamericana della più importante fiera vinicola italiana, che si terrà il 20 e 21 ottobre presso il Navy Pier a Chicago. L’evento si propone come l’unica fiera del vino italiano nel continente, una “Casa Italia” del business enologico e punto di riferimento per tutto il Nord America. In questo scenario, la scelta di Chicago come sede della nuova iniziativa fieristica nel 2024 non è casuale poiché rappresenta il centro dell’agroalimentare a stelle e strisce con una importante presenza di grandi aziende italiane, tra cui Barilla, Ferrero e Lavazza.
Per Vinitaly Usa, Ice organizzerà una collettiva di aziende vitivinicole italiane che avranno l’opportunità di entrare in contatto diretto con buyer e responsabili acquisti provenienti dal Nord e Centro America.
«Quello statunitense è il primo mercato dell’export di vino italiano e i consumatori americani apprezzano sempre più etichette e tipologie di fascia alta come ad esempio il Franciacorta o il Brunello» dice al Messaggero Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice. «C’è una tendenza a preferire una riduzione del grado alcolico a parità di etichetta. Appassiona poi — aggiunge — sempre di più il racconto della cucina regionale con il giusto abbinamento così come le nicchie dei vulcanici e delle isole. Dobbiamo quindi continuare a investire in questo mercato strategico».
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LE PIATTAFORME
Nel contesto — argomenta — delle piattaforme fieristiche del vino, il Vinitaly a Chicago rappresenta un astro nascente con l’obiettivo di intercettare, in controstagione, gli operatori strategici insieme a quelli che hanno difficoltà a raggiungere l’Europa. Importatori, distributori, ristoratori Someliers, influencers del vino italiano. Ice sarà presente con diverse iniziative tra cui una collettiva di aziende italiane, aperta alle Pmi ma anche a consorzi di tutela e a associazioni, che avranno la possibilità di promuovere i propri prodotti e approfittare di momenti di incontro con operatori statunitensi.
«Il lavoro di squadra attivato da tempo con le aziende in primis, le istituzioni, Agenzia Ice, il sistema camerale e le ambasciate, ci ha dato ragione» aggiungeafferma Federico Bricolo, presidente di Veronafiere.
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