In un incontro a Roma, Matteo Salvini e Marine Le Pen hanno tracciato una linea politica chiara e critica contro l’Unione Europea e i suoi principali leader, con parole particolarmente dure nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron. I due leader sovranisti si sono espressi durante un evento della scuola politica della Lega a Palazzo Rospigliosi, situato nel cuore della capitale italiana, a due passi dal Quirinale.
Salvini ha aperto l’intervento esprimendo apprezzamento per le parole di pace pronunciate dal nuovo pontefice Leone XIV in Piazza San Pietro: «Ho provato gioia per l’approccio, i messaggi, il contenuto. Gli applausi della piazza di oggi, sul tema della pace, sono qualcosa che per l’azione politica mia e del mio partito sono fondamentali. Oggi il Santo Padre si è rivolto ai potenti del mondo». Un appello, quello del pontefice, che secondo il leader della Lega rischia però di cadere nel vuoto: «Perché a occhio, a Parigi o a Bruxelles, o a Berlino, c’è qualcuno che non sta lavorando per la pace.
C’è l’impressione che a qualcuno convenga che le guerre proseguano».
Il caccia cinese J-10 abbatte un jet Rafale francese, il Pakistan il primo Paese a utilizzarlo (e ora spaventa il mondo)
Marine Le Pen, attacco a Macron
Le Pen ha rincarato la dose, puntando direttamente il dito contro Emmanuel Macron: «Non è la prima volta che cerca di intervenire per portare una soluzione, ma sempre senza successo. Sono d’accordo che non dobbiamo lasciare solo a Trump e Putin la ricerca di una soluzione, ma mi chiedo cosa stia facendo Macron per la pace, se sia questo il suo obiettivo, perché quello che sta facendo sembra più preparare la guerra». Parole forti, che mettono in luce un’accusa chiara di alimentare il conflitto anziché cercare una soluzione diplomatica.
La critica all’Unione Europea non si è fermata. Salvini e Le Pen hanno espresso pareri convergenti sul tema del riarmo europeo, seppur con sfumature diverse. La leader del Rassemblement National ha definito il piano di riarmo dell’UE come un tentativo «abietto» di sottrarre sovranità ai Paesi membri: «La Commissione Europea approfitta di ogni crisi per strappare alle nazioni delle competenze, al di là dei trattati. La crisi dei migranti, quella del Covid. Oggi subiamo la crescente ingerenza della Commissione nella difesa, dopo l’invasione russa dell’Ucraina. La Commissione si sente autorizzata a governare tutti gli ambiti della nostra vita».
Putin: «Ripresa negoziati con Kiev il 15 maggio a Istanbul»
Matteo Salvini, il tema della difesa nazionale
Salvini, dal canto suo, ha riconosciuto la legittimità di rafforzare la difesa nazionale, ma ha posto delle condizioni chiare: «La pace non si ottiene andando in giro sventolando bandiere arcobaleno ma costruendo dialogo, ragionando e anche potenziando. La Lega ovviamente è a favore di un aumento di spesa per la sicurezza nazionale, ma deve essere mirato: sì a investire soldi degli italiani per assumere poliziotti, carabinieri, accendere telecamere, dotare di taser le forze dell’ordine. No invece a fare debito degli italiani per andare a comprare tre carri armati in Germania e due sommergibili in un altro Paese europeo».
Il vicepremier italiano ha poi spostato l’attenzione sull’emergenza immigrazione, definendola la vera minaccia alla sicurezza nazionale: «L’emergenza infatti non è un’improbabile invasione dei carri armati sovietici a Est, la nostra emergenza oggi è un’invasione clandestina che non siamo più in grado di sostenere, che stiamo affrontando da soli, perché l’Europa se ne è fregata».
L’asse Salvini-Le Pen si consolida dunque attorno a un messaggio chiaro: meno ingerenza europea, maggiore controllo nazionale sulla sicurezza e una critica netta alle politiche di Parigi, Bruxelles e Berlino, accusate di non lavorare realmente per la pace ma di alimentare conflitti a vantaggio di interessi politici ed economici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this