La nostra non è una svolta a destra, è una svolta verso un equilibrio nuovo nel Centrosinistra in cui non può comandare sempre e solo il Pd. Questa la posizione di Giuseppe Conte e dei suoi. «Non vogliamo fare i cespugli di nessuno», parola del leader stellato.
E i dem intanto si chiedono: Giuseppe Conte chi è e chi rappresenta? È di destra, rispondono i democrat alla propria domanda. E ancora: quello, sostengono ai vertici del Nazareno, che possiamo dire oggi con dati oggettivi è che al momento è un personaggio che ha fatto il Premier, per caso, sia di un governo con la Lega e sia con il Pd. Non ha mai rappresentato un ideale chiaro, adattandosi perfettamente al populismo e sovranismo della Lega e poi come se nulla fosse ha fintamente sposato il nemico Pd.
Ma non è proprio così.
Conte vuole smarcarsi da Schlein per rafforzare il suo ruolo nel campo largo che è campo minato. E non vuole tra i piedi Renzi. Il quale a sua volta è sferzante: «Non so se noi e i 5 stelle riusciremo a convivere. E non so nemmeno se i 5 stelle si divideranno due stelle a mezzo con Conte e due stelle e mezzo con Beppe Grillo. La mia impressione è che Conte non voglia fare la battaglia contro Meloni, ma contro il Pd».
Conte vietcong, ecco. La sua guerriglia mira intanto a raccoglie voti nel voto di fine ottobre in Liguria. E per questa operazione, ovvero non risultare elettoralmente troppo più debole di Schlein, deve attaccarla su tutto, e non solo sulla Rai.
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