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M5S, come diventerà il Movimento? Conte lo trasformerà definitivamente in partito senza il garante Grillo


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Meno Grillo e più Conte. Basta con il movimento e avanti con il partito. Niente più divieto per il terzo mandato. Mani libere rispetto alla questione dell’alleanza con il Pd, ovvero non è affatto necessaria. Un po’ di trumpismo e di dialogo, sotto sotto, con Meloni, per esempio sulla Rai. Ecco come sarà M5S dalla fine di novembre, una volta celebrata, il penultimo  weekend del mese, al palazzo dei congressi di Roma, l’assemblea ricostituente. Resta l’incognita Grillo, che il 23 novembre potrebbe trasformare il rilancio in una sorta di processo alla classe dirigente attuale. 

M5S, come diventerà il Movimento? Conte lo trasformerà definitivamente in partito senza il garante Grillo

Grillo probabilmente ci sarà nelle assise contiane, per rovinare la festa al leader rivale. Anche perché non vuole essere cancellato come garante, visto che questa figura nelle intenzioni dei vertici stellati la si vorrebbe rendere  superflua. 

Conte punta su questo profilo identitario: un partito populista e pacifista. Pronto a ridiscutere, per esempio,  il ruolo della Nato e a chiudere le basi americane in Italia. E ovviamente a smettere di fornire armi all’Ucraina. Si cambiano pure nome e simbolo? Forse. Nei report preparatori della grande assemblea c’è la proposta di definirsi progressisti indipendenti. 

M5S, il partito pronto a cambiare nome e simbolo. E su Grillo: «Al garante meno poteri»

C’è chi sostiene di evitare alleanze formali e di non assumere una collocazione definita.

Ma si fa largo una tendenza a posizionare il M5S nel campo progressista. Sarebbe l’ultima svolta dell’era Conte e l’ultimo «schiaffo» al Fondatore genovese. 

Intanto si aspettano le elezioni in Umbria e Emilia Romagna. In entrambe le elezioni della prossima settimana M5S è alleato con il Pd. Dopo di che i contiani saluteranno  i dem  e useranno il 2025 e il 2026 per una cura identitaria di rafforzamento senza pensare alle alleanze. Dopo di che, per le elezioni cruciali, le politiche 2027, torneranno insieme al Pd — ma è come se mancasse un secolo — nella speranza di battere una Meloni nel frattempo forse indebolita dall’eventuale usura del governo.

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