«Terra, la culla dell’umanità, ma non si può vivere per sempre in questa culla», scriveva Kostantin Tsiolkovsky, scienziato russo che più di 150 anni fa aveva teorizzato numerosi viaggi spiaziali. Oggi l’idea di un viaggio di sola andata verso la stella più vicina al nostro sistema solare sta diventando realtà. Alpha Centauri — conosciuta anche come Rigel Kentaurus o Rigil Ken — sarà raggiungibile a bordo di una gigantesca navicella spaziale, lunga 58 chilometri, capace di ospitare fino a 2.400 persone. Un’impresa senza precedenti che potrebbe cambiare per sempre il concetto di esplorazione spaziale e inaugurare una nuova era per la scienza. Questo è il progetto ambizioso e visionario di Chrysalis, una nave spaziale multigenerazionale immaginata da un team di ingegneri, vincitori del Project Hyperion Design Competition, un concorso internazionale dedicato a idee innovative per i viaggi interstellari.
Il progetto — Chrysalis non è una semplice navicella spaziale: è un vero e proprio mondo in movimento, pensato per sostenere la vita umana per più di quattro secoli, durante i quali intere generazioni di persone nasceranno, vivranno e moriranno a bordo, senza mai vedere la Terra. La destinazione finale, appunto, Alpha Centauri, sistema stellare triplo distante 40 trilioni di chilometri. Il viaggio dovrebbe durare all’incirca 400 anni, un tempo sufficiente perché si susseguano almeno 10 generazioni.
La vita su Alpha Centauri — All’arrivo, il progetto prevede il trasporto degli abitanti della navicella sul pianeta Proxima Centauri B, un esopianeta dalle dimensioni simili a quelle della Terra, che gli scienziati sostengono essere «potenzialmente abitabile». La meta, seppur non confermata, rappresenterebbe una straordinaria opportunità per l’espansione della vita umana al di fuori del nostro sistema solare.
L’ecosistema spaziale autosufficiente — La struttura di Chrysalis è stata pensata come una sorta di matrioska: diversi strati si sviluppano intorno ad un nucleo centrale, ognuno con fuznioni precise e vitali. Al centro si trovano le navette che porteranno i passeggeri sul pianeta, oltre a tutta la strumentazione di comunicazione necessaria per mantenere i contatti con la Terra e gli altri veicoli di supporto. Attorno al nucleo ci sono diversi strati dedicati a differenti funzioni. Il primo ospita la produzione alimentare, dove piante, funghi, microbi, insetti e animali da allevamento vivono in ambienti controllati e diversificati — che vanno dalle foreste tropicali a quelle boreali — per garantire un’adeguata biodiversità. Il secondo è costituito, invece, dagli spazi comuni, come parchi, scuole, ospedali e biblioteche, luoghi pensati per il benessere e l’educazione degli abitanti.
La vita a bordo di Chrysalis — Immaginate una vita molto diversa da quella sulla Terra: per preparare i primi abitanti a questa realtà, il progetto prevede un lungo periodo di adattamento in condizioni di isolamento e isolamento ambientale estremo, come quello dell’Antartide, per 70-80 anni. Questo allenamento servirà a garantire il benessere psicologico degli astronauti e a sviluppare le capacità necessarie per vivere in uno spazio chiuso e isolato. La nave manterrà la gravità attraverso una rotazione costante, fondamentale per evitare gli effetti dannosi della microgravità sulla salute umana. La presenza di foreste e spazi verdi contribuirà inoltre a migliorare la qualità della vita a bordo, fornendo un contatto con la natura e favorendo l’equilibrio mentale. Per evitare problemi di sovrappopolazione o di scarsità di risorse, invece, è stata programmata una gestione demografica rigorosa: le nascite saranno pianificate per mantenere la popolazione stabile intorno a 1.500 persone, ben al di sotto della capacità massima della nave. Gli ingegneri hanno proposto, inoltre, un sistema di governance supportato da un’intelligenza artificiale avanzata, capace di monitorare e coordinare le attività, per garantire un regolare funzionamento della società e della diffusione delle conoscenze attraverso le generazioni.
La realtà supera la fantasia — Molte delle tecnologie necessarie per realizzare Chrysalis, come i reattori a fusione nucleare commerciali e i sistemi di intelligenza artificiale avanzata, sono ancora allo stato sperimentale o non esistono ancora. Tuttavia, questo progetto ipotetico rappresenta un prezioso banco di prova, che può ispirare nuove idee e soluzioni per il futuro dell’esplorazione spaziale. La giuria del concorso Project Hyperion ha riconosciuto in Chrysalis un esempio di «coerenza a livello di sistema» e «innovazione nel design degli habitat modulari», per questo i cinque ricercatori hanno ricevuto un premio pari a 5.000 dollari. Il progetto Chrysalis, è in grado di spingere l’umanità oltre i confini conosciuti, sognare un futuro in cui le stelle saranno destinazioni raggiungibili da intere comunità desiderose di scrivere una nuova pagina nella storia.
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