La Luiss entra nella top 20 della classifica del Financial Times sulle migliori università al mondo con il suo corso magistrale di “Corporate finance”, cioè la finanza aziendale.
L’ateneo intitolato a Guido Carli guadagna così ben sette posizioni dal suo ingresso nel ranking lo scorso anno, facendo meglio di altre 50 università sparse su tutto il pianeta.
Il quotidiano economico britannico valuta ogni anno i migliori programmi di formazione in ambito finanziario, sulla base di criteri rigorosi. Questi includono la posizione lavorativa, la crescita dei salari, ma anche la soddisfazione dei rispettivi laureati nel tempo.
I FATTORI
Diversi i fattori che hanno consentito il balzo in avanti della Luiss nella classifica globale.
Innanzitutto a contare è stato il tasso di occupazione a tre mesi dalla laurea, che passa dal 92% al 94%. Rilevante, poi, è l’esperienza di corsi e scambi internazionali, al decimo posto.
Pesano quindi i progressi di carriera dei laureati, che portano la Luiss dalla 16esima alla 12esima posizione e il career service (cioè il servizio di accompagnamento al lavoro), con il 18esimo posto al mondo, che registra un incremento a doppia cifra, grazie anche alla forte integrazione con il sistema delle imprese. Aumenta, infine, l’equilibrio di genere nell’accademia e tra gli studenti. Il riconoscimento del Financial Times premia la Luiss e la Luiss Business School e rafforza l’attrattività di percorsi formativi in grado di preparare talenti, manager e professionisti.
IL POSIZIONAMENTO
Secondo il rettore dell’università, Paolo Boccardelli, «la direzione intrapresa è quella giusta: questo posizionamento conferma la crescente capacità del nostro Ateneo di competere con le principali università europee e globali».
La classifica del giornale britannico, aggiunge il rettore, «riflette la solidità del modello della Luiss, costruito su una cosiddetta ‘Faculty’ d’eccellenza sempre più cosmopolita, e un’esperienza studentesca dall’ampio respiro internazionale. Ma anche su un rapporto strutturato e continuo con il mondo del lavoro, che consente un costante aggiornamento dei percorsi di laurea e un elevato livello di posizionamento nel mondo del lavoro». I risultati raggiunti, conclude Boccardelli, «sono un’ulteriore spinta per affrontare le nuove sfide che dobbiamo affrontare in questi anni, dall’intelligenza artificiale alle complessità del contesto geopolitico, e ispirare i leader del futuro».
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