Luigi Marattin insieme a 4 dirigenti territoriali di Italia Viva, Emanuele Cristelli (Friuli Venezia Giulia), Valeria Pernice (Verona), Giorgia Bellucci (Rimini) e Alessandro Pezzini (Lodi), ha annunciato l’addio al partito guidato da Matteo Renzi in una conferenza stampa alla Camera. «È con forte dispiacere ma con altrettanto forte convincimento che annunciamo il nostro addio alla comunità di Italia Viva. Le uscite da Iv sono già iniziate nei giorni scorsi. Per molti di noi questa non è solo la fine di un percorso durato 5 anni, ma di un percorso molto più lungo con Matteo Renzi. Mi sono dimesso dal gruppo Iv per aderire al gruppo Misto», ha detto Marattin.
L’annuncio
«Noi non condividiamo la scelta fatta e compiuta di aderire al campo largo. Nel metodo e nel merito. Nel metodo perché una scelta del genere deve essere presa in un congresso», aggiunge ricordando che l’ultimo congresso aveva sancito la posizione terzopolista di Iv. «Assistiamo poi che nel campo largo c’è chi dice che è meglio che Iv non entri: non è questo l’esito che merita la comunità di Iv, farsi dire no da M5S e Fratoianni». Nel merito «questa è una scelta che non condividiamo perché noi siamo convinti che le posizioni del campo largo siano antitetiche a quelle che hanno costituito la cifra del renzismo», ha concluso Marattin.
In diretta la mia conferenza stampa
— Luigi Marattin (@marattin) September 9, 2024
L’intervento
«Renzi resta un gigante dal punto di vista politico. Io credo che sia legittimo pensare che il bipolarismo abbia vinto e che quindi la strada sia quella di moderare uno dei due poli, credo sia una posizione legittima ma assolutamente sbagliata. Quello che contesto a Matteo è che quella scelta doveva passare attraverso un percorso interno», ha spiegato Marattin.
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