24.05.2025
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Politics

l’omicidio di Sharon divide anche i partiti di maggioranza. Torna sul tavolo il tema dello Ius Scholae


L’identificazione del presunto omicida di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata nel bergamasco nella notte tra il 29 e il 30 luglio, riaccende il dibattito politico sul tema della cittadinanza, creando nuove divisioni all’interno della maggioranza.

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Mentre la premier Giorgia Meloni e i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani prendevano parte al vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, in cui, tra i punti all’ordine del giorno, c’era proprio il tema dello Ius Scholae, emerge la notizia del fermo del presunto assassino di Sharon: si tratta di Moussa Sangare, 31 anni, italiano di origini africane, disoccupato. Immediate le reazione della maggioranaza, in particolare della Lega, che ha rinnovato il proprio no. 

La reazione della Lega

A pochi minuti dalla diffusione della notizia, Matteo Salvini ha pubblicato un post in cui, tornando implicitamente sul tema delle ultime settimane, lo Ius Scholae appunto, ha sottolineato come il presunto omicida sia un italiano di origini nordafricane.«Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti. Complimenti ai Carabinieri!». Al suo commento si accoda la nota della deputata della Lega, Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunità del partito: «L’uomo sospettato di aver ucciso Sharon è stato identificato come un 31enne nato a Milano, di origine straniera, e con problemi psichici accertati. La giovane donna avrebbe perso la vita per mano di questo presunto assassino, apparentemente senza motivo. Un episodio tragico che devi farci riflettere. Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?».

E poi il commento del senatore Borghi: «Abbiamo i giornali che per una volta ci dicono la nazionalità di un criminale. È italiano. Si chiama Moussa Sangare».

Messaggio diretto a Forza Italia?

Ma i post di Salvini e dei deputati leghisti sembrano quasi messaggi indirizzati a chi, come Forza Italia e in particolare Antonio Tajani, si è mostrato favorevole all’estensione della cittadinanza agli stranieri. Tornando alla riforma, lo Ius Scholae è una proposta di legge che mira a garantire la cittadinanza ai minori stranieri che completano un percorso scolastico in Italia. Il partito degli azzurri è attualmente uno dei principali promotori del modello. La proposta di Fi prevede il riconoscimento della cittadinanza ai minori stranieri che terminano un percorso di studi completo nel sistema scolastico nazionale, ovvero di dieci anni, anziché cinque. Lapidario invece, il no della Lega. Salvini nelle scorse settimane aveva dichiarato: «Siamo il Paese europeo che da anni dà più cittadinanza ai cittadini stranieri, quindi io ritengo assolutamente di buonsenso il compimento del diciottesimo anno e la conoscenza della lingua». Sotto traccia la posizione di Fdi. Per ora esemplificativa la nota del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti: «Ci sia consentito dire una cosa agli alleati: nel programma di governo non c’è questo argomento e non c’è neanche nei singoli programmi dei partiti».

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