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«Lo sport italiano sta alla grande»


ROMA Senza l’accelerazione due ore di cerimonia non sarebbero bastate. Sì, perché ieri sono stati consegnati i Collari D’Oro al merito sportivo – la massima onorificenza concessa dal Coni – e gli atleti azzurri che l’hanno ricevuta sono stati in numero smisurato: quasi 200. Da Mattia Furlani – campione del mondo nel salto in lungo – alle squadre di pallavolo maschile e femminile che hanno conquistato il pianeta. Ma non solo: tra gli altri anche Simone Cerasuolo (medaglia d’oro nei 50 rana), Elisa Longo Borghini (vincitrice del Giro d’Italia femminile), Ambra Sabatini (campionessa mondiale nei 100 metri paralimpici nella specialità T63) e Simone Barlaam (campione nei 10 metri farfalla, 50, 100 e 400 stile libero S9). Insomma, a Roma c’erano i migliori. Gli atleti che rappresentano lo sport fatto di sacrifici, di passione autentica. Una festa che ha abbracciato moltissime discipline.

POLITICA
Premi anche alle personalità sportive, tra le quali il presidente della Figc Gabriele Gravina, primo nella storia a riceverlo mentre è ancora in carica. Sono stati i primi riconoscimenti per Luciano Buonfiglio e Marco Giunio De Sanctis, da poco al vertice di Coni e CIP. Non hanno nascosto l’emozione davanti ai Ministri: una platea arricchita dalle presenze di Andrea Abodi (Sport), di Antonio Tajani (vicepremier e Esteri), Giancarlo Giorgetti (Finanze) e Matteo Piantedosi (Interno).

I numeri uno dello sport italiano hanno sfruttato l’occasione per battere sul tema della coesione e soprattutto dell’impiantistica sportiva. Serve unità tra tutte le componenti per continuare a vincere. Anche con Sport e Salute (in prima fila il presidente Mezzaroma e l’ad Nepi): «Stiamo preparando un programma quadriennale che presenteremo» ha svelato Buonfiglio. Che in vena di rivelazioni ha ufficializzato un’altra cosa: «Il prossimo 22 dicembre andremo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i portabandiera dei Giochi di Milano-Cortina».

I nomi verranno svelati qualche giorno prima: saranno 4, due donne e due uomini: «Ci stiamo lavorando, per me sono tanti i valori che determinano la scelta e devono essere anche rappresentativi dei valori dello sport» ha detto ancora Buonfiglio. In lizza con Mondo Duplantis per lo scettro di atleta dell’anno («Solo un onore vedere il mio nome vicino al suo, è un monumento che cammina») Mattia Furlani rilancia sulla possibilità di cimentarsi nella velocità: «Sono e sarò sempre un saltatore – ha detto – ma è un’aggiunta che magari userò come svago durante la preparazione delle gare importanti. Ne ho parlato con Jacobs, anche lui ha vissuto un percorso simile al mio e mi ha fatto piacere. È il mio mentore». Lo sport italiano «sta alla grande, tutti hanno fatto dei passi avanti. Giusto nel calcio abbiamo un momento così, ma si risolverà. Esistono i momenti negativi» ha detto invece Julio Velasco. Sul no di Sinner alla Coppa Davis (la squadra del tennis era tutta assente per ovvi motivi, ma anche Jannik così come i compagni ha ricevuto lo stesso riconoscimento) ha aggiunto: «Non voglio dare la mia opinione e non è giusto sindacare». Toccato sullo stesso tema il ministro Abodi non ha alterato il clima di festa: «Il più dispiaciuto a dover dire di no, conoscendolo, è lui. E così come abbiamo gioito per le sue vittorie, insieme a Jannik, faremo il tifo per la sua squadra. La nostra squadra». È stata festa completa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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