15.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

«L’Italia sa badare a se stessa»


Ha atteso ventiquattr’ore, Sergio Mattarella. E forse avrebbe anche evitato di commentare l’uscita di Elon Musk contro i magistrati del tribunale di Roma («se ne devono andare»), se nel frattempo non fosse stato annunciato l’ingresso del patron di Tesla e Space X nella squadra di Trump alla Casa Bianca. E così, alle 12, ecco la presa di posizione del Colle. «L’Italia – scandisce il capo dello Stato in una dichiarazione diffusa dal Quirinale – è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate il 7 ottobre 2022, che sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione».

Non ci sta, Mattarella, a far passare sotto silenzio quell’attacco dell’imprenditore più ricco del pianeta ai magistrati autori dello stop ai trattenimenti dei migranti in Albania. E sceglie di ribadire le sue stesse parole di due anni fa, quando a scivolare in quella che sembrava un’intromissione nei processi democratici di un Paese alleato era stata la ministra francese Laurence Boone, preoccupata per il nascente esecutivo Meloni da tenere “sotto osservazione”. L’invito di Mattarella a Musk insomma è netto. E pur senza nominare il magnate, è chiaro a chi sono rivolte le sue parole: «Chiunque, particolarmente se è in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità», avverte l’inquilino del Colle. E soprattutto «non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni».

«AUTOCRAZIA»

Parole, quelle del capo dello Stato, che in un primo momento l’uomo ombra di Trump sembra ignorare. Tanto che sulla sua bacheca di X negli stessi minuti compare una nuova stoccata ai giudici italiani. «È inaccettabile», scrive Musk: «Il popolo italiano vive in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere le decisioni?». Passa qualche ora e il guru della Silicon Valley insiste, ritwittando il post di una giornalista critica con la presa di posizione del Quirinale. Post che suona così: «Hanno ragione Elon Musk e Giorgia Meloni. Il fatto che i giudici del tribunale di Roma ritengano di essere al di sopra del processo democratico è una follia». Più che spegnersi, l’incendio tra le due sponde dell’Oceano rischia di divampare.

Ecco perché nel frattempo Fratelli d’Italia prova a impugnare l’estintore. Il primo a muoversi, da Palazzo Chigi, è Giovanbattista Fazzolari, l’uomo più ascoltato da Meloni per sulla comunicazione. «Giusto e doveroso che il presidente della Repubblica, vertice della magistratura e garante della Costituzione, faccia sentire la sua voce. L’Italia – chiarisce il sottosegretario meloniano – sa badare a se stessa. Non ci servono ingerenze straniere di altri governi, di ong, di grandi media». Poi però affonda: «Stupisce che la sinistra si scopra sovranista a corrente alternata, invocando l’ingerenza esterna contro questo governo e scandalizzandosi quando a commentare le vicende italiane è una persona come Musk che a oggi non è in carica in nessun governo». Stringata la reazione che «fonti di Palazzo Chigi» attribuiscono alla premier: «Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del presidente della Repubblica». Più morbido un altro colonnello di FdI, Giovanni Donzelli: «Di Mattarella condivido anche le virgole – afferma – non abbiamo mai gradito quando ministri di altre nazioni attaccavano il governo. Non sarà una persona dall’altra parte del mondo a decidere dei giudici in Italia».

LE REAZIONI

Ancor più netti gli alleati di Forza Italia: «Il presidente ha detto cose sagge», mette in chiaro il capogruppo Paolo Barelli. E mentre sia le opposizioni che l’Anm si lanciano in un fuoco di fila contro Musk («Un magnate americano si intromette nelle questioni interne dell’Italia e il governo lo lascia fare», attaccano i giudici; «Non conosce l’Abc dei sistemi democratici, è pericoloso», sferza Conte), a sera anche Matteo Salvini prova a stemperare le polemiche: «Rispetto per le parole del presidente della Repubblica, quando si tratta di difendere la sovranità nazionale sono in prima fila». Ma, aggiunge il vicepremier, «Musk ha diritto di esprimere il suo parere. L’Italia non prende lezioni». Alla fine a chiudere le polemiche ci prova lo stesso Musk. Dopo una telefonata con la premier con cui Meloni gli chiede in sostanza di abbassare i toni. «L’imprenditore Elon Musk – fanno sapere i suoi referenti in Italia – esprime il suo rispetto per il presidente della Repubblica Mattarella e la Costituzione italiana». Ma «sottolinea che la libertà di espressione è protetta dal Primo Emendamento e dalla stessa Costituzione», dunque «da cittadino continuerà a esprimere liberamente le proprie opinioni». Musk ricorda poi la sua amicizia con Roma. E conclude augurandosi che «le relazioni Stati Uniti-Italia siano sempre più forti», oltre ad auspicare «di incontrare presto il presidente della Repubblica». Pace fatta. Almeno fino al prossimo tweet.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]