Da Roma al Sol Levante, l’eleganza italiana intraprende un nuovo viaggio che unisce charme, storia e innovazione. All’Expo 2025 di Osaka, il Padiglione Italia diventa teatro di una celebrazione straordinaria del genio sartoriale made in Italy con la mostra “L’Italia è di moda” a cura di Stefano Dominella, vicepresidente della sezione abbigliamento e design di Unindustria Lazio, già noto in Giappone per la raffinata esposizione “Kimonomania” a Tokyo. Fino al 31 maggio, i visitatori potranno immergersi in uno storytelling visivo che attraversa decenni di creatività nostrana. Il percorso si propone come un manifesto vivente del bello e ben fatto, mediante una selezione di opere iconiche firmate da 17 tra i più celebri designer. Fra i protagonisti Giorgio Armani, Fendi, Gucci, Salvatore Ferragamo, Valentino, Prada, Versace, Moschino, ma anche nomi simbolo di sperimentazione e artigianalità come Antonio Marras, Romeo Gigli, Gattinoni e Missoni. Pezzi rari provenienti da collezionisti privati, creazioni Haute Couture, visioni avanguardistiche e dettagli handmade che sfidano il tempo. In particolare, l’archivio della maison Ferragamo apre le sue porte per condividere con il pubblico nipponico testimonianze di un savoir faire che ha fatto sognare star del calibro di Audrey Hepburn e Greta Garbo.
Un omaggio all’identità creativa italiana
«L’Italia ha vestito il mondo intero — ricorda Dominella — e la moda è una delle nostre forme d’arte più potenti. Questa mostra non è solo un tributo alla bellezza, ma un invito a riconoscere il valore culturale e produttivo del nostro patrimonio». Le parole del curatore trovano eco in quelle dell’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo 2025: «Celebriamo lo stile, il saper fare, la creatività.
Offriamo al pubblico internazionale uno spaccato autentico dell’Italia che ispira e crea».
Tra installazioni e narrazione multisensoriale
“L’Italia è di moda” è un’esperienza multisensoriale. Grazie a installazioni artistiche e interattive, accompagna i visitatori in un itinerario immersivo tra i codici estetici, i gesti dell’artigiano e le rivoluzioni culturali interpretate dal costume. Ogni capo rappresenta un tassello della nostra storia: dalla sobria ricercatezza di Armani all’irriverente ironia pop di Moschino, dalla fluidità poetica di Etro alle geometrie sofisticate di Prada, fino allo spettacolare abito sostenibile «Beautiful Garbage» che, pensato dallo stilista Guillermo Mariotto per Gattinoni Couture, in questa occasione porta una corona ecologica realizzata da Gianni De Benedittis, fondatore del brand di gioielli Futuroremoto.
La moda come linguaggio universale
Il fashion si trasforma un linguaggio che unisce, emoziona e ispira parlando in un contesto multiculturale senza bisogno di traduzione. Lo fa tramite linee, tessuti, colori e quella inimitabile armonia fra tradizione e modernità che ha reso lo Stivale un punto di riferimento globale. A Osaka, il Bel Paese non presenta semplicemente abiti: svela manualità, racconti, radici identitarie. E, ancora una volta, ricorda che la moda — quella vera — non è solo ciò che si indossa. È ciò che si tramanda alle future generazioni. È cultura viva.
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