30.12.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

«L’Italia è con voi. Diffondete un messaggio di pace»


LA CERIMONIA

ROMA «Queste Olimpiadi e Paralimpiadi saranno una vetrina per l’Italia». Nel Salone delle Feste il blu degli abiti di rappresentanza delle istituzioni si mescola al bianco delle divise sportive. Al Quirinale è il giorno della consegna della bandiera italiana agli Alfieri della squadra olimpica e paralimpica in partenza per i giochi invernali di Milano-Cortina. Un’accoppiata di eventi che, sottolinea Sergio Mattarella nel suo discorso, porrà il nostro Paese «al centro del mondo, non soltanto sportivo», ma anche «nella grande rete di conoscenza, comunicazioni e informazioni che vi sarà».

QUARTETTO D’ARCHI

Questa volta il capo dello Stato interviene per ultimo. Prima le note dell’Inno di Mameli intonate dal quartetto d’archi del Teatro dell’Opera di Roma. Poi voce al mondo dello sport: risuona a partire dall’ intervento del presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, che ringrazia Mattarella «primo tifoso e nostro solido baluardo che mai ci ha fatto mancare il suo affetto e la sua vicinanza e di cui ne abbiamo tanto bisogno». Spetta proprio a Buonfiglio indicare i nomi degli atleti che faranno da Alfieri della bandiera italiana. Lo fa con un piccolo moto di esitazione, segno della «difficile decisione» intrapresa: «Ogni valutazione finisce sempre per accontentare o scontentare qualcuno». Il riferimento tra le righe è alla coppia di azzurre, Federica Brignone e Sofia Goggia, tra cui corre un’antica “rivalità” sulle piste. Se alla prima spetterà il ruolo di Alfiere per Cortina, insieme ad Amos Mosaner — numero uno dello “stone” del curling — alla seconda sarà riservata la cerimonia dell’alzabandiera sempre a Cortina. A portare il tricolore a Milano ci penseranno Arianna Fontana, la “regina” dello short track e Federico Pellegrino, il “perfezionista” dello sci di fondo. Per il team paralimpico, infine, René De Silvestro e Chiara Mazzel: «Sono i nostri Giochi e l’immagine deve brillare come Paese e deve brillare dopo. Dobbiamo lasciare un segno tangibile in senso culturale», rilancia Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, convinto che «tanto ancora bisogna fare sul lato dell’avviamento allo sport paralimpico. Questi atleti sono la punta dell’iceberg». Ma è il ministro Andrea Abodi a riportare lo sguardo, ancora una volta, al significato che le Olimpiadi invernali rivestono non solo per il mondo dello sport, ma per l’Italia tutta: «Cercheremo di essere all’altezza, consapevoli del fatto che quello su cui stiamo lavorando è quello che lasceremo, infrastrutture materiali ma soprattutto immateriali». Un punto su cui insiste anche il discorso finale del capo dello Stato.

IL COMPITO DELLA “PACE”

Lo ammette senza giri di parole, Sergio Mattarella, definendosi «uno dei tanti tifosi» che seguirà i Giochi: «Questa cerimonia è sempre coinvolgente ma quest’anno ha un significato ancora più importante, perché siamo noi ad ospitare le Olimpiadi. L’Italia sarà con voi». Rivolgendosi agli atleti, il presidente riconosce che per loro si tratterà di «un’occasione importante», ma lo sarà anche «la scoperta del nostro Paese» per molti che verranno: «Queste Olimpiadi e Paralimpiadi a Milano, a Cortina, a Verona, saranno una vetrina per l’Italia». Durante la consegna della bandiera, al pari di quanto avvenuto per l’accensione della fiaccola olimpica, un passaggio è riservato «all’importanza del messaggio di pace». «Sarà importante», dice Mattarella rivolto alla platea di azzurri, «la diffusione di questo messaggio da parte vostra e di tutti gli altri tutti gli atleti che con voi saranno impegnati». Fa poi riferimento esplicito a Sofia Goggia, sottolineando che «il Super G in Val D’Isere è stato una buona premessa» per le Olimpiadi. E poi a Federica Brignone: «Lietissimo» di vederla «nuovamente pronta e determinata. Quando ci siamo sentiti mesi fa al telefono contavamo su questo, ed è un piacere vederla in queste condizioni».

LE TESTIMONIANZE

Brignone, reduce di un infortunio lo scorso 3 aprile, a Milano-Cortina ci sarà, anche se non è ancora chiaro in che disciplina potrà gareggiare. «Tutt’altro che banale» definisce la corsa fatta per tornare in pista: «Per sette mesi ho fatto sette ore al giorno di fisioterapia». Quanto al ruolo di Alfiere, rivendica: «Io penso di essermi meritata questo posto più per i risultati che per quello che è successo dopo». Oltre a lei, ciascuno dei cinque atleti designati nello stesso ruolo condivide un messaggio sul palco diretto al presidente: «Ora sono qui e mi rendo conto che qualcosa di buono l»ho fatto per me, per chi mi sta vicino e per le nuove generazioni», dice emozionato De Silvestro che il 22 dicembre 2013 riportò la rottura delle vertebre sciando. «Fin da giovane ho coltivato sogni importanti ma mai avrei immaginato di poter raggiungere questo traguardo», ammette Mosaner. Mentre per Fontana, «la bandiera è una promessa all’Italia». A rassicurare sull’allarme per la neve artificiale, uscendo da Quirinale, è Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina: «Preoccupazioni? Assolutamente no, ci sono state risposte chiare dal sindaco e dalla società che si occupa delle infrastrutture». Il viaggio della bandiera italiana parte dal Quirinale. Tra quarantacinque giorni l’approdo a Milano-Cortina.

Valentina Pigliautile

© RIPRODUZIONE RISERVATA


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]