Giacomo Bozzoli è latitante e ha fatto perdere le sue tracce già nei giorni precedenti alla lettura della sentenza che lo condanna in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario nella fonderia di famiglia a Marcheno. Dove si trova potrebbe saperlo la compagna, Antonella Colossi, tornata in Italia insieme al figlio di 9 anni e che davanti ai carabinieri ha ricostruito con dettagli imprecisi e risposte elusive gli ultimi giorni insieme. Gli inquirenti ritengono le sue parole «in parte verosimili e in parte no», e l’impressione è che la donna, ora rifugiata in casa del padre, stia non solo coprendo la latitanza di Bozzoli, ma anche inviandogli dei messaggi cifrati per rassicurarlo sulla sua intenzione di non rivelare i dettagli della fuga. Colossi, infatti, avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere ma ha scelto ugualmente di dare informazioni contraddittorie.
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Tanti i punti da chiarire sull’allontanamento, e l’ipotesi che Giacomo Bozzoli possa essersi reso irriconoscibile e acquisito una nuova identità anche attraverso documenti falsi. Non si spiega, al momento, come il suo volto non sia stato ripreso almeno dalle telecamere dell’hotel di Marbella dove avrebbe trascorso dei giorni con la famiglia. Scomparsa anche l’auto, il suv Maserati avvistato per l’ultima volta il 24 giugno in Spagna.
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