17.05.2025
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Politics

Liguria, che succede se Grillo decide di schierarsi con Bucci: i messaggi a Conte


Adesso lo scontro al vertice tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte potrebbe tradursi in una nuova emorragia di voti per i pentastellati. Ieri il garante del M5S era all’inaugurazione del Salone Nautico a Genova e lì ha scambiato qualche battuta con il sindaco della città Marco Bucci, candidato del centrodestra per le Regionali in Liguria.

Lo scambio tra Grillo e Bucci al Salone nautico

Il comico, a quanto pare, ha scherzato col primo cittadino di Genova: «Mi raccomando mi dia del lei».

Mentre Bucci ha riferito di avergli «consigliato qualche barca, ma di sceglierne una a vela». Poi i due sono passati agli affari: «Gli ho detto che dobbiamo fare cose importanti per la nostra città, la nostra Regione, per il business — ha spiegato Bucci — sono contento che pure i Cinque stelle vengano al Salone a vedere le barche, si vede che tutti hanno capito che queste cose producono ricchezza e la ricchezza è quella che dà ricadute economiche e occupazionali sul territorio».

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L’imprevedibilità di Grillo e il rischio scissione preoccupano il M5S

Solo una breve chiacchierata, quella tra Grillo e Bucci, che però ha immediatamente fatto sollevare le orecchie del campo largo, che in Liguria ha trovato la quadra sul nome di Andrea Orlando, ma che sa quanto la distanza di voti con il candidato del centrodestra sia a dir poco risicata. Si tratta di una sfida contesa, all’ultimo voto. Basterebbe davvero poco per vanificare la già delicata, oltre che faticosa, intesa dei progressisti. Il timore più grande è che il M5S, dopo i deludenti risultati delle Europee, possa perdere ulteriore consenso a causa dello scontro al vertice tra il presidente e il garante. 

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Ciò che si teme, che è nell’aria da tempo, è una nuova scissione nel Movimento, con le truppe grilline che potrebbero fare le valigie e creare un proprio partito — magari a guida Virginia Raggi, fedelissima dell’«Elevato» — capace di strappare ulteriori voti a un M5S già in crisi di consensi. Quel deludente 10% ottenuto alle Europee,è il ragionamento, potrebbe trasformarsi in un numero ancora più basso. 

Certo è che — in vista delle Regionali del 27 ottobre in Liguria — Grillo e i pentastellati delle origini considerano l’alleanza col Pd e il resto delle formazioni del campo largo «un abbracccio mortale», vista pure la presenza, seppur solo in lista civica, di Matteo Renzi. Il comico ha ribadito il suo «no» a chi l’ha sentito nei giorni scorsi: «La mia posizione la conoscete, niente alleanze, soprattutto quelle a perdere».

E non vale solo per la Liguria: «M5S deve restare M5S», il ritornello di Grillo. La cui imprevedibilità, specie in Liguria, la sua Regione, continua a preoccupare i pentastellati. Quando a un esponente dei Cinquestelle viene chiesto se Grillo, dopo l’incontro con Bucci, entrerà a gamba tesa nella campagna elettorale ligure per togliere voti al campo largo, la replica è eloquente: «Più facile scommettere un milione di euro su un cavallo». 

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