21.09.2025
12 Street, Rome City, Italy
Technology

«L’IA riadatta la vita ma non è un bottone magico»


La rivoluzione nella quale convergono la genetica, la biotecnologia e l’intelligenza artificiale bussa forte alle nostre porte.

Si tratta di cambiamenti che, pur non essendo saltati fuori dal nulla, causano trasformazioni improvvise e dirompenti. Le analisi e le previsioni sulle loro implicazioni di Jamie Metzl, futurologo e analista, tra le voci più autorevoli e visionarie nel panorama mondiale in questi campi, rappresentano una bussola preziosa per orientarsi. Il 19 settembre, presso l’Acquario Romano alle 15, nell’ambito della Rome Future Week, Metzl presenterà il suo nuovo saggio La riprogrammazione della vita (Luiss University Press).

Perché siamo a una svolta nella storia della vita sulla Terra?

«Dopo quasi quattro miliardi di anni di vita sulla Terra, solo la nostra specie, fra i miliardi di altre specie vissute, ha d’un tratto la capacità sempre maggiore di leggere, scrivere e hackerare il codice della vita. Questo è un potenziale di trasformazione comparabile all’impatto dei nostri antenati che controllarono il fuoco».

Quali sono le prospettive dei primissimi passi di questo nuovo viaggio?

«Nel tempo a venire potremo reindirizzare l’evoluzione e riadattare la vita in tutte le sue dimensioni. Le implicazioni per il futuro della vita sulla Terra, e molto probabilmente al di là di essa, sono enormi. Il XXI secolo è senza dubbio il secolo dell’intelligenza e della biologia, rispettivamente ingegnerizzata e reingegnerizzata dall’uomo».

Per gran parte della storia umana, il cambiamento è stato lento. Oggi quanto corre veloce?

«L’economista Brad DeLong ha stimato che l’output economico totale del nostro mondo è aumentato del 5000% negli ultimi 160 anni grazie ai passi in avanti nella tecnologia industriale, nel trasporto e nel commercio».

Nel 2003 il futurologo Ray Kurzweil sosteneva che, in termini di accelerazione dell’innovazione, il XXI secolo sarebbe equivalso a ventimila anni di progresso, e ancora non esistevano gli smartphone, sistemi di IA generativa ed editing del genoma.

«Ripensando agli ultimi vent’anni, aveva ragione. Siamo appena a un quarto del XXI secolo, ma abbiamo già sequenziato il genoma umano nella sua interezza, capito come trasformare le cellule adulte in cellule staminali, scoperto come riscrivere il codice genetico di qualsiasi cellula vivente, abbattuto nell’ordine dei milioni il costo dell’hacking genetico, e creato nuove forme di intelligenza in grado di rendere tutto più veloce».

La trasformazione è guidata dalla convergenza multipla di tecnologie. Aumentano i nostri poteri con i benefici e i rischi. Siamo in grado di gestire tutta questa velocità?

«Il cambiamento avviene così rapidamente, che dobbiamo allenare le nostre menti a pensare come gli scrittori di fantascienza e far prevalere la praticità evoluta dei nostri cervelli. Queste tecnologie non portano in dote un sistema di valori prestabilito. Dobbiamo istruirci e giocare un ruolo nella discussione politica sul governo della tecnologia».

Qual è l’informazione distorta nel dibattito pubblico sull’IA?

«Molte persone stanno immaginando un bottone magico dell’IA capace di rimpiazzare gli umani in qualsiasi ambito e di risolvere tutti i nostri problemi o di spazzarci via. Questo modo di pensare è sbagliato e pericoloso. Dovremmo esplorare che cosa le macchine possono fare meglio di noi».

La manipolazione della biologia quale porte e abissi dischiude?

«Apre a benefici miracolosi e pericoli estremi. Possiamo usare questa capacità per prevenire e trattare i tumori e far crescere raccolti nei luoghi resi meno fertili dal cambiamento climatico. Le stesse capacità possono essere utilizzate per spazzare via interi ecosistemi e sviluppare terribili agenti patogeni sintetici. Servono norme che ci guidino. La parola, poco attraente, è governance».

Che cosa potrà migliorare nel mondo della medicina generalizzata?

«La medicina di precisione promette la cura migliore per ogni singolo paziente. Si fonda sulla conoscenza umana, ma anche su grandi set di dati e sul machine learning. Per renderla possibile, dobbiamo conoscere ogni persona a livello individuale, finanche molecolare, e interpretare l’enorme quantità di dati sui diversi aspetti delle sue funzioni interne e della sua vita».

E in agricoltura?

«Sarà impossibile nutrire il mondo, che avrà in futuro dieci miliardi di persone, senza seri sforzi scientifici per aumentare la produttività, usando meno terra, acqua e fertilizzanti».

I nuovi autocrati sognano una vita, e un potere, lunghi 150 anni. Quali rischi corriamo?

«Penso a Gramsci che affermava: “Il vecchio mondo sta morendo, il nuovo ancora non è emerso, e nel crepuscolo crescono i mostri”. Siamo alla fine dell’ordine internazionale, scaturito dalle guerre mondiali, e c’è il pericolo reale che mostri terribili possano riempire il vuoto crescente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]