13.09.2025
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Sports

l’esterno azzurro potrebbe essere il regalo per Sarri


Insigne vuole solo la Lazio e – al netto della corrente avversa a Formello – è convinto che a gennaio avrà l’aquila sul petto. Il classe ‘91 vuol ricomporre il binomio da sogno con Sarri e ha declinato momentaneamente ogni proposta (dal Parma al Sassuolo) pur di attendere il fatidico 30 settembre, data di chiusura della trimestrale in cui il club dovrà mostrare d’aver risanato l’indicatore del costo del lavoro allargato. Per Lorenzo, che non intende rimanere un anno ai box, la Lazio è la priorità assoluta. Cavese, Pescara, Napoli: fatta eccezione per il Foggia, in Italia l’azzurro gli dona da sempre, e riabbracciare il tecnico che gli ha cambiato la carriera significherebbe ricominciare a cullare anche il sogno di un’ultima volta con la nazionale, che manca dal lontano marzo 2022. Il 6 agosto il ds Fabiani aveva definito un suo approdo nella Capitale «più una suggestione che altro: ho già riconfermato Pedro e ora voglio scoprire giovani, non trentenni». Eppure, dopo il recente incontro consumatosi a Cortina, l’agente D’Amico attende un nuovo confronto con Lotito, che ha fatto una promessa all’allenatore e cercherà di accontentarlo dopo un’estate di completo stallo. Nel giorno della presentazione Sarri ha confessato con una battuta d’essersi sentito «ingannato dal presidente», ma anche d’aver «ricevuto tantissimo da Insigne», che in Campania provò da trequartista prima di reinventarlo ala sinistra. Nell’ultimo lustro Mau l’ha definito a più riprese «il miglior calciatore italiano», e i numeri gli vengono in soccorso. Oggi l’ex Toronto è (con 96 reti) il terzo miglior marcatore italiano di A in attività dopo Immobile e Berardi, il settimo se si considerano anche gli stranieri Dybala, Zapata, Lautaro e Dzeko. Il folletto di Frattamaggiore è anche il nono assistman di sempre della massima serie (74) dopo Totti, Baggio, Del Piero, Rivera, Pirlo, Cassano, Candreva e l’ex compagno Hamsik.

IL NODO

In America ha confermato di sentire la porta, con 19 gol e 16 assist in 65 gare dal 1’. Sarri ne apprezza la costante incisività in zona gol, tallone d’Achille del punzecchiato Zaccagni. «Mattia attacca poco gli spazi, ancor meno l’area. Dovrebbe andare in doppia cifra tutti gli anni. Se non lo fa, sta sbagliando qualcosa». Il Comandante ha un tremendo bisogno di incrementare il bottino degli esterni offensivi titolari. Infatti, con Pedro destinato al ruolo di subentrante, Zaccagni (38) e Isaksen (19) contano appena 57 gol in carriera nei campionati europei, per il danese sono appena 9 in 86 gare in biancoceleste. Delle 12 squadre A che giocano (o, come il Milan, son destinate a giocare) con le ali, soltanto Como, Lecce e Torino hanno una coppia meno prolifica. Un dato allarmante: quelle di Roma, Napoli e del prossimo rivale, il Sassuolo, vantano almeno 100 reti, Atalanta e Bologna superano le 90. Nel frattempo, è sfumato a sorpresa il difensore Jan-Carlo Simić, vicino agli arabi dell’Al-Ittihad per circa 20 milioni di euro. Per il classe 2005 la Lazio trattava con l’Anderlecht per cercare di abbassare l’iniziale richiesta di 12. Il primo obiettivo per la retroguardia va oggi depennato dalla lista della talent room.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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