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Legge elettorale, centrodestra pensa a un nuovo porcellum: proporzionale con liste bloccate


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Dopo aver dominato il dibattito politico del centrodestra in vista delle elezioni europee di giugno, il premierato, definito «la madre di tutte le riforme», sembra ora avanzare con estrema lentezza. Questo perché, per poter procedere con tale riforma, sarà prima necessario approvare una nuova legge elettorale, strettamente legata al premierato stesso.

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Lo fa sapere il quotidiano La Repubblica, secondo cui il tema sarebbe già oggetto di discussione nella maggioranza. Negli scorsi mesi la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Casellati aveva annunciato che una proposta sarebbe arrivata entro ottobre. Per ora però ancora nulla sul tavolo.

Quale sarebbe la riforma elettorale?

Ma di quale riforma elettorale si tratterebbe? Tra i parlamentari si parla di un mini-porcellum, ovvero un sistema proporzionale con listini bloccati ma senza preferenze. In questo modello, gli elettori voterebbero per una lista di partito senza poter scegliere direttamente i candidati, lasciando ai partiti il controllo sulla composizione dei rappresentanti eletti. Un ritorno al passato, dunque, alla legge Calderoli che la Consulta nel 2014 aveva in parte dichiarato incostituzionale. Resta da decidere se ci sarà o meno un premio di maggioranza per le liste che appoggiano il candidato premier che vince le elezioni, come nel caso delle Regionali. Verrebbero poi, infine, ridisegnati i collegi che dunque, a loro volta, coprirebbero delle aree più piccole rispetto a quelli attuali previsti del cosiddetto Rosatellum bis.

Perchè cambiare la riforma?

Il Parlamento deve approvare una specifica legge elettorale per regolare il sistema per l’elezione del Parlamento e del presidente del Consiglio, assegnando ai partiti che sostengono il premier eletto un numero di seggi sufficiente per avere la maggioranza alla Camera.

Questo numero di seggi si chiama «premio di maggioranza» e dovrà essere assegnato «nel rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche».

L’intervento della ministra

Ma una smentita è arrivata stamattina dalla stessa ministra, a margine di un incontro a Siracusa sull’agricoltura: «Stamattina leggevo che io ritornerei al porcellum, no non è così. Io non ho ancora assunto una decisione, anche perché non ho ancora dato avvio alle consultazioni, anche con gli altri partiti, come ho sempre fatto». Poi aggiunge: «È un po’ che sto guardando alla riforma elettorale per cercare quella migliore per la riforma del premierato. È chiaro che fare una riforma elettorale non è facilissimo, nel senso che fino ad oggi tutte hanno lasciato molte perplessità». Casellati ha poi dichiarato di sperare che l’eventuale riforma possa avere «un successo maggiore rispetto al dialogo con le opposizioni. Io ce la metto tutta, come sempre. Il mio approccio è un approccio sempre positivo perché trattandosi di Costituzione e, quindi, di una legge elettorale che deve trovare ovviamente applicazione ci sia quella collaborazione che ha animato i padri costituenti pur in un clima di forti contrapposizioni. Ma lì sono riusciti a sedersi ad un tavolo e a trovare una soluzione, è quello che mi chiedo continuamente».

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