Sperare non è affatto vietato, sugli spalti le truppe ferrariste sono in assetto da guerra. Vasseur e i suoi hanno caricato una delle ultime cartucce da caccia grossa per tentare, sulla pista di casa, quello che non è mai riuscito quest’anno: vincere. La famosa impresa che addolcirebbe in parte una stagione alquanto amara. Le premesse ci sono, il trionfo da outsider del 2024 non può essere che di buono auspicio. Ma la battaglia sarà ravvicinata e ci sarà da combattere duramente. Le McLaren, dominatrici assolute delle ultime 5 gare, non sono certo andate in vacanza e i due piloti delle astronavi papaya, in lotta fra loro per il titolo, si coprono vicendevolmente per non mostrare, l’un l’altro, le carte migliori. La F1 moderna è anche questo: i driver si scambiano informazioni telemetriche anche senza parlare e per questo, nel momento topico, ogni mossa è consentita per non scoprire la proprie carte. Specialmente quando il nemico è nello stesso box. Sia come sia, Norris con le ferite ancora aperte per il tradimento di Zandvoort, quando l’affidabilissima vettura di Woking lo ha lasciato per strada a pochi chilometri dal traguardo, ha segnato il miglior tempo nella seconda sessione, quando l’asfalto liscissimo si è gommato. L’inglese ha appreso che non è stata la power unit Mercedes a fargli lo scherzetto olandese come era sembrato a tutti, ma un raccordo delle tubazioni dell’olio.
SALVO IL MOTORE
La prontezza di Lando nell’accostare il bolide ha salvato il V6 termico di Stoccarda come hanno confermato dopo un’accurata ispezione i tecnici della Stella. Un’unità in più da far ruotare nel duello finale nel quale ogni piccolo particolare può aiutare. L’astuto compagno Piastri, che ormai ha in mano le sorti del Mondiale, ha chiuso quarto, a meno di due decimi, ma nessuno è pronto a scommettere che l’australiano abbia messo sul tavolo tutto quello che aveva in saccoccia. Fra i due contendenti si sono infilati i compari che negli ultimi 3 anni si sono spartiti il box di Maranello. Leclerc, proprio nel finale, ha scavalcato Sainz di appena 13 millesimi ed è andato a piazzarsi ad 87 dal capofila inglese. La squadra di Woking, potendo contare sul pacchetto migliore, sembra che sia quella che ha osato di meno a scaricare le ali per avere un equilibrio maggiore sulla lunghezza del gran premio. Un conto è fare un giro con il coltello fra i denti, altra cosa è guidare quasi un’ora e mezza sul filo dei 300 orari come se si andasse sulle uova. La velocità di punta è molto importante a Monza perché, se si riesce a partire davanti, è possibile difendersi anche da chi ha un passo migliore in quanto i punti di sorpasso sono alle staccate in fondo ai rettilinei. Se le due vetture britanniche riuscissero a conquistare la prima fila, potrebbero prendere il largo anche con una velocità massima inferiore. Con questo scenario c’è da tener d’occhio quel diavolo di super Max che ha battuto questa strada anche su circuiti meno adatti a sostenere la teoria di quanto sia Monza. Il fenomeno è sesto, alle spalle di Hamilton di appena 11 millesimi, e con il suo talento potrebbe sfruttare il basso carico per poi difendersi con i denti ed il talento nelle poche parti guidate come le due di Lesmo, la Variante Ascari e la Parabolica, tratti non dritti che non si percorrono a bassa velocità.
BASSI E SCARICHI
Chi ha puntato forte sulle ali scariche è stata la Ferrari che ha deciso di sfruttare due armi micidiali. Da una parte due cavallerizzi monzaioli nel Dna. Dall’altra, il fondo perfetto dello Stradale del Parco potrebbe consentire quegli assetti ultra-bassi studiati dagli sviluppi portati prima della pausa che non hanno avuto modo di esprimersi al meglio. La nuova sospensione posteriore ed il fondo diverso avevano messo il sale sulla coda alla SF-25 come ha dimostrato Charles in Ungheria ma non si sono potuti sfruttare proprio a Budapest e a Zandvoort dove gli assetti troppo bassi consumano il fondo. Monza potrebbe essere la tappa giusta per tentare l’azzardo senza prendersi troppi rischi e gli ingegneri di Loic Serra hanno preparato un assetto al simulatore da attacco totale. Vasseur gongola, potrebbe essere la volta buona proprio davanti al pubblico amico, tanto che le rosse sono andate subito forte appena messo le ruote a terra, segnando i tempi più veloci nella prima sessione, con il penalizzato Hamilton davanti al monegasco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this