Non è mai elegante fare l’esegesi di un pensiero. Nel caso del comunicato di Dan e Ryan Friedkin, però, ci sono degli elementi che non saranno passati inosservati nemmeno alla più disattenta delle letture sommarie. Nel giorno dell’acquisizione dell’Everton, la proprietà Usa tende una mano a Roma (giallorossa) e alla Roma. Il motivo è semplice: i Friedkin, come tutti i proprietari, non amano il dissenso. E la contestazione di domenica a livello d’immagine, di consensi, di appeal verso l’esterno del gruppo da loro rappresentato, ha lasciato il segno. Quella di ieri, quindi, oltre che una volontà di rassicurare la piazza sulla bontà degli investimenti presenti e futuri, che non verranno meno nemmeno con un Everton in più («Ogni club del nostro portafoglio opera indipendentemente, e la Roma rimane al centro delle nostre ambizioni calcistiche (…) state tranquilli»), è il classico tentativo di riavvicinamento.
Dan e Ryan Friedkin: «L’esonero di De Rossi per vincere subito. E la sinergia con l’Everton farà bene alla Roma»
De Rossi e Lina Souloukou
Lo si evince, ad esempio, quando nel comunicato si affronta il tema-De Rossi che viene menzionato con il più confidenziale nome di battesimo, Daniele. Parole al miele nelle quali manca il convitato di pietra: Lina Souloukou. Nemmeno un accenno all’ex amministratore delegato che ha suggerito l’esonero di DDR. E questa non può non rappresentare una scelta ben precisa. Si noterà che i Friedkin non fanno un passo indietro sulla paternità della decisione di esonerare il tecnico ma vien da sé che sarebbe stato clamoroso il contrario, perché questo avrebbe comportato la sfiducia a Juric, invece scelto, «per puntare ai trofei in questa stagione». Nella nota c’è un passaggio che lascerà intendere se le belle parole spese ieri avranno un reale seguito. Ed è quando si accenna ad «un progetto strategico pluriennale pensato per riportare la Roma ai vertici del calcio europeo». Per svilupparlo bisogna ricostruire inevitabilmente il club a livello dirigenziale.
Friedkin, chi sono i proprietari della Roma: Dan, il magnate e suo figlio Ryan. Famiglia, età, carriera e patrimonio
Novità
Trigoria infatti è stata svuotata completamente di figure di riferimento. Dopo l’addio della Ceo Souloukou, al di là di Dan e Ryan, presidente e vice presidente, sono rimasti nell’organigramma il segretario Lombardo e il responsabile dell’area tecnica Ghisolfi, oltre chiaramente al nuovo allenatore Juric. Il resto è un grande punto interrogativo, a partire da chi sostituirà l’amministratore delegato. Ai Friedkin, era stato suggerito il nome di Andrea Chiavelli, uomo di assoluta fiducia del presidente De Laurentiis, a Napoli da 20 anni e impegnato sia sul piano sportivo che in quello cinematografico. La trattativa non è nemmeno partita visto lo stop immediato imposto dal numero uno partenopeo. E allora è stata chiesta una consulenza alla CAABase, un’agenzia globale che ha la procura di oltre 600 calciatori per un portafoglio di valore pari a quasi un miliardo di euro che si occupa anche del reclutamento di direttori sportivi e figure dirigenziali che si riserverà di fornire dei profili nei prossimi giorni. La ricerca, quindi, si sta concentrando almeno inizialmente soprattutto in Premier, ormai divenuta casa Friedkin con l’acquisizione dell’Everton. Nell’attesa, rimane sempre viva la soluzione interna che vedrebbe promossa, ad interim, la figura del legale Vitali. Non ancora certa la carica: il legale potrebbe infatti ricoprire anche l’altro ruolo vacante di dg. Appare chiaro che da queste prime decisioni si capirà molto se non tutto. Soprattutto se i Friedkin daranno seguito ai loro buoni propositi e avranno imparato dagli errori. Affidarsi nuovamente a un manager che non conosce la realtà italiana e sprovvisto di competenze calcistiche (e non solo esperto di conti e regolamenti), sarebbe l’ennesimo autogol. Che rischierebbe soltanto di allungare la lista che pubblichiamo qui a fianco.
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