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le adesioni già oltre il 30%. Ora l’offerta “vede” il 50%


Atteso dal mercato, il rilancio alla fine è arrivato. Banca Monte dei Paschi di Siena ha aggiunto 0,9 euro in contanti per azione all’offerta di scambio su Mediobanca che, dunque, si trasforma in una offerta di acquisto e scambio, una Opas. La decisione è stata presa dopo un consiglio di amministrazione che si è tenuto nella serata di lunedì primo settembre. Il Monte ha messo sul piatto potenzialmente altri 732 milioni di euro (saranno spesi tutti solo se l’offerta raccoglierà il 100 per cento del capitale) portando il controvalore da 12,8 a 13,5 miliardi e andando incontro alle aspettative del mercato con la chiusura dello sconto implicito. Le 2.533 azioni di Siena più il corrispettivo in denaro valorizzano Mediobanca 20.776 euro (alla data del 29 agosto). Nello stesso tempo la banca guidata da Luigi Lovaglio ha rinunciato sin da subito alla condizione soglia del 66,7 per cento. Significa, in sostanza, che acquisirà tutte le azioni che saranno depositate all’Opas che supereranno il 35 per cento del capitale.

Questa seconda soglia “minima” infatti, resta in piedi e rimane l’unica discriminante per definire il successo dell’operazione. Una soglia, secondo gli operatori, a portata di mano. Ieri le adesioni hanno superato il 30%, arrivando al 30,125%. E anche pattisti, come la famiglia Tortora (oltre l’1% del capitale), hanno deciso di aderire. Così come ha consegnato il suo 2 per cento alla famiglia Benetton. Dopo il conferimento dei grandi soci, Delfin e il gruppo Caltagirone, la componente in contanti dell’offerta dovrebbe rendere la strada spianata anche per le casse previdenziali. Enpam ha già fatto sapere che assicurerà la sua quota di circa il 2 per cento. Cassa Forense ed Enasarco, probabilmente seguiranno a ruota, aggiungendo in tutto un altro 5,5 per cento all’offerta. Ma soprattutto una volta chiariti i termini definitivi dell’offerta, anche i fondi di investimento, soprattutto quelli “arbitraggisti” che si sono posizionati su Piazzetta Cuccia, potrebbero avere aggiunta a portare le adesioni sopra il 50 per cento in modo da poter beneficiare dei profitti extra generati dai crediti di imposta (le Dta) che Mps-Mediobanca avrebbe maggiore facilità ad utilizzare. L’offerta, ha ricordato ieri Mps, si chiuderà l’8 settembre, anche se è previsto un periodo di riapertura tra il 16 e il 22 settembre.

IL PASSAGGIO

Mediobanca dal canto suo, ha fatto sapere che domani riunirà il consiglio di amministrazione per valutare il rilancio. Intanto il Monte ha ricordato come del ritocco dell’offerta beneficeranno anche gli azionisti che hanno già consegnato le azioni. Il consiglio di amministrazione di Mps, si legge nel comunicato diffuso dalla banca, «è fermamente convinto che l’incremento del corrispettivo rappresenti un’ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell’operazione e dell’attenzione dell’offerta nei confronti del mercato, con l’obiettivo di massimizzare le adesioni all’offerta ed accelerare la creazione di valore».

Il cda ha anche confermato che rimangono immutati gli obiettivi finanziari di Mps, volti al mantenimento di una forte solidità patrimoniale e di una politica di dividendi ai massimi livelli nel settore, nella convinzione che l’impegno ei risultati attesi saranno apprezzati da tutti gli stakeholder.

LA SOLIDITÀ

In particolare, anche considerando il corrispettivo in denaro pari a 0,9 euro, la banca conferma di mantenere una solida base di capitale (Common equity tier 1 ratio pro-forma pari a circa il 16 per cento al completamento dell’operazione) e una politica di dividendi sostenibile nel tempo con un pay-out ratio fino al 100 per cento dell’utile, supportata dall’elevata profittabilità, anche grazie a sinergie a regime stimato per circa 0,7 miliardi di euro per anno prima delle imposte, e all’accelerazione nell’utilizzo delle Dta. Anche dagli analisti arrivano le prime reazioni positive. «La decisione di aggiungere una componente in contanti all’offerta interamente in azioni di Mps per Mediobanca dovrebbe aumentare l’adesione degli azionisti», ha scritto Jérôme Legras, Head of Research di Axiom Alternative Investments. Secondo l’analista «il consolidamento di Mediobanca aumenterebbe la redditività di Mps, consentendole di utilizzare la notevole quantità di cosiddette Dta o “deferred tax asset” di cui dispone, con un impatto significativo sul prezzo delle azioni dell’entità combinata». Secondo Exane e Kwb il rilancio, che ha portato l’Opas a premio dello 0,6%, «aumenta le probabilità di raggiungere più del 50% del capitale». Kwb consiglia di «consegnare le azioni», valorizzate da Siena il 9% in più delle stime del broker. Intanto ieri in Borsa le azioni di Piazzetta Cuccia hanno chiuso in calo del 2,85% a 20,11 euro e quelle di Mps hanno perso il 3,01% a 7,63 euro. Intanto Ubs ha fatto sapere di avere una partecipazione potenziale nel Monte del 5,07%.


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