Il giorno del derby, il giorno di Lazio-Roma. A Formello (21:05, diretta su Dazn, su Rai Sport e in streaming su Rai Play) inizia il campionato delle neopromosse bianconcelesti di Gianluca Grassadonia (che si sono molto rinforzate, soprattutto con l’arrivo di Martina Piemonte in attacco, ex della partita) e le giallorosse di Alessandro Spugna, che giocano con il tricolore e con la coccarda della Coppa Italia sul petto. L’ultima partita della Lazio in Serie A era stata proprio un derby: perso tre a zero. Il destino ha voluto che dopo un solo anno di purgatorio si ripartisse da dove il sogno massima serie era finito. Non sarà facile, perché l’obiettivo della Roma è quello di difendere il doppio titolo e magari metterci in mezzo anche la Supercoppa Italiana, sfumata a gennaio. Una squadra che sa vincere e che non perde il vizio, visto che ha chiuso la fase precampionato con l’affermazione nella Amos Women’s French Cup, un importante torneo internazionale: Psv (in rimonta dopo il doppio svantaggio) e Athletic Club (uno-due mortifero nei primi minuti) le avversarie mandate al tappeto. Con il tecnico che ha avuto le indicazioni che cercava sotto l’aspetto tattico e le risposte che voleva dalle singole spedite in campo.
LA PARTECIPAZIONE
«Abbiamo fatto un ottimo lavoro prima a Roma e poi a Cascia. Le amichevoli importanti ci hanno dato la possibilità di integrare subito le nuove. Abbiamo una rosa ampia che ci dà molte soluzioni e ci è sembrato giusto provare qualcosa di diverso». Queste le prime parole stagionali di Spugna, che poi ovviamente si sofferma sulla sfida, bellissima, che apre la stagione. «Il derby è sempre una partita particolare, a Roma è sentitissimo ma noi ci vogliamo prendere la pressione e la responsabilità di giocare una gara così alla prima giornata. Sarà un campionato complicato e difficile, molte squadre stanno alzando il livello e non dobbiamo dare nulla per scontato. Le partite saranno da affrontare con intensità, con determinazione e soprattutto con la fame che abbiamo avuto nel corso degli ultimi anni». Non si fida per niente Spugna. Che quindi dovrebbe mandare in campo le sue con il solito 4-3-3 senza adottare nessun cambiamento al collaudato sistema tattico. Il tempo degli esperimenti è finito. Formazione fatta, o quasi: Ceasar in porta (dovrebbe vincere, soprattutto per l’esperienza che ha, il ballottaggio con Lukasova), difesa a quattro con Di Guglielmo, Minami, Linari e Hanshaw. Greggi e Dragoni si giocano una maglia in mezzo al campo, con la prima favorita sulla ragazzina arrivata in prestito dal Barcellona e che ha già, comunque, fatto vedere le sue importanti qualità tecniche. Sicure del posto sia Kumagai sia Manuela Giugliano, l’erede di Elisa Bartoli che inizierà la stagione con la fascia da capitano al braccio. Davanti Glionna, Giacinti e Haavi, con Viens inizialmente in panchina anche perché non sembra essere nelle migliori condizioni fisiche per via degli impegni olimpici in estate.
GUAIO VALDEZATE
Il torneo in Francia ha lasciato pure un problema e anche bello grosso: Valdezate si è rotta il legamento crociato del ginocchio destro durante un allenamento e dovrà operarsi. Stagione praticamente compromessa e adesso, visto che il mercato si chiude il 14 settembre, un difensore centrale potrebbe arrivare. Non è un’urgenza, all’occorrenza anche Kumagai si potrebbe serenamente abbassare dietro visto che al Lione ha giocato un paio d’anni in quel ruolo. Però l’occasione, qualora capitasse, il duo Bavagnoli-Migliorati non se la lascerà di certo sfuggire. Un occhio al campo e un occhio al mercato: si riparte.
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