28.07.2025
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Sports

Lazio-Avellino 1-0, Guendouzi decisivo su rigore nel recupero. A Sarri il terzo Memorial Sandro Criscitiello


Seconda amichevole della pre-season per la Lazio, la prima aperta al pubblico. Nel terzo “Memorial Sandro Criscitiello” mister Sarri riabbraccia i tifosi della Lazio al Benito Stirpe di Frosinone e – ad un mese dal debutto a Como – testa i suoi contro l’Avellino neopromosso in B. Nei biancocelesti Mandas torna nello stadio in cui esordì in Serie A; Hysaj e Tavares i terzini, la coppia centrale è composta da Gila e Provstgaard (Romagnoli salterà le prime due giornate di campionato per squalifica). A centrocampo Rovella, Vecino e Dele-Bashiru, con capitan Zaccagni e Pedro a supporto di Castellanos. In assenza dei titolari Dia (volerà con la squadra in Turchia), Isaksen (mononucleosi), Gigot (mal di schiena) e Patric, che ieri aveva accusato un piccolo fastidio alla coscia, il tecnico risparmia dal 1’ solo Marusic e Guendouzi.

Nel riscaldamento Danilo Cataldi (in campo nella ripresa) è subito il più acclamato dalla tifoseria accorsa sugli spalti. Tra i biancoverdi irpini, che nell’occasione hanno presentato la nuova maglia, spicca il centravanti 20enne Valerio Crespi, prelevato proprio dalla Lazio lo scorso 9 luglio.

La Curva dello Stirpe pullula di tifosi biancocelesti, e il primo striscione esposto è già un manifesto programmatico: «Ogni partita una battaglia. Onorate sempre la nostra maglia».

IL RACCONTO DEL MATCH — Primo quarto di gara privo di sussulti, Dele-Bashiru cerca di rispettare le consegne dell’allenatore ma è bloccato e confuso. Al 25’ l’unica vera occasione del primo tempo: Vecino pennella dalla destra un cross per la testa di Castellanos, che insacca. La rete viene inspiegabilmente annullata dall’arbitro Perri per una inesistente spinta del “Taty”. Furioso il tifo sugli spalti, i campani pressano in modo coraggioso mettendo in difficoltà specialmente Hysaj, che non tiene le scorribande di un altro ex, Alessandro Milani. Al 44’ Gila si mette in proprio e scheggia l’incrocio dei pali col destro, dopo essere stato provvidenziale in più di una chiusura. Si fanno sentire i carichi di lavoro: la Lazio è sulle gambe e la corsia mancina (Tavares-Zaccagni) non incide. Pedro, invece, pur senza strafare è ancora tra i più dinamici.

Nella ripresa restano in campo proprio l’ex Barcellona (che trasloca a sinistra), Vecino e Castellanos. In porta c’è Provedel, in difesa i centrali sono Romagnoli e Marusic, i terzini Luca Pellegrini e Lazzari; in mediana riecco Cataldi e Guendouzi, l’ala destra è Cancellieri. Al 52’ Vecino si divora una rete già fatta su un pregevole cross di Pellegrini. All’ora di gioco escono anche gli ultimi tre titolari: dentro Belahyane, Basic da ala sinistra e Noslin da centravanti. Al 65’ Lazzari, tra i migliori, conclude un’azione personale con un destro largo. La Lazio pressa meglio e fa girare più rapidamente la sfera, ma non riesce a rendersi pericolosa. Noslin e Cancellieri collezionano errori banali nell’ultimo passaggio, in una gara dal basso tasso tecnico. L’occasione per vincerla in chiusura è dell’Avellino, col Lescano che da due passi non sfrutta una voragine lasciata da Marusic e Lazzari e grazia Provedel. Nel finale le due tifoserie inneggiano al compianto Gabriele Sandri, mancato nel novembre 2007. Nel primo dei due minuti di recupero, quando la lotteria dei rigori sembrava inevitabile, Noslin si guadagna il penalty con la prima giocata della sua partita. Dal dischetto Guendouzi non sbaglia e regala alla Lazio il trofeo estivo, consegnato dal direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, a Mattia Zaccagni.

PROMOSSI E BOCCIATI – Le note liete per Sarri vengono dalla coppia Gila-Provstgaard e da Pedro e Lazzari, già in discreta forma. Ancora in ombra Dele-Bashiru, tatticamente poco disciplinato. Questa sera il rientro a Roma, martedì la partenza per la Turchia, dove la Lazio affronterà prima il Fenerbahce (mercoledì), poi il Galatasaray (sabato).


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