22.05.2025
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Economy

Lavoro Usa sotto le stime. Wall Street teme la Fed


C’è ancora molta confusione sui mercati rispetto alla portata della decisione che la Federal Reserve prenderà il 19 settembre. E ieri i numeri sul mercato del lavoro, se da una parte hanno riaffermato che ci sarà un taglio, dall’altra non ci dicono in modo chiaro di quanto sarà l’intervento più atteso dell’anno da Wall Street. Se infatti le assunzioni sono tornate a salire ad agosto, con 142.000 nuovi posti di lavoro, non hanno però battuto le stime del mercato che si attendeva 161.000 nuovi assunti. In tutto questo la disoccupazione è diminuita, scendendo al 4,2%, in linea con le attese degli analisti. Segnali contrastanti che da una parte descrivono un mercato in fase di raffreddamento, ma dall’altra, con la disoccupazione bassa, mostrano segnali se non di ripresa di tenuta. Questo porterà di sicuro a un taglio dei tassi — che sono ai massimi di 23 anni dell’intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,50% — ma non è detto che il primo intervento sia consistente e con buone possibilità resterà di un quarto di punto percentuale. «I dati di oggi sono in linea con quello che abbiamo osservato — una economia che rallenta, un raffreddamento del mercato del lavoro», ha detto in un evento poco dopo la pubblicazione dei dati il presidente della Fed di New York John Williams, principale alleato del presidente Jerome Powell. Williams ha parlato di una riduzione ma non ha parlato della grandezza e non ha neppure comunicato un senso di urgenza, affermando che la Banca centrale americana ora si deve concentrare su un ribasso «diluito nel tempo» per arrivare a un punto in cui l’economia non venga né stimolata né frenata. In tutto questo come ha reagito Wall Street?

LA REAZIONE

I principali indici hanno viaggiato in rosso con lo S&P 500 giù di quasi l’1,7%, il Nasdaq di oltre il 2% e il Dow Jones dell’1%. Da una parte ci sono le pressioni del mercato sui colossi tech che continuano a perdere quota a causa della paura di una possibile recessione e dell’incertezza degli investimenti nell’intelligenza artificiale. Dall’altra proprio i dati sul lavoro hanno dato nuovi segnali di un rallentamento del mercato del lavoro e più in generale sulla salute dell’intera economia americana. «I dati sulle assunzioni di agosto indicano che i rischi stanno aumentando mentre il mercato del lavoro sta rallentando e la Fed deve fare qualcosa e iniziare a tagliare per evitare che i rischi aumentino», ha detto Sonu Varghese di Carson Group, aggiungendo: «I dati danno per certo un taglio a settembre, la grande domanda è se la Fed farà un intervento consistente (di 50 punti percentuali) per andare contro i rischi crescenti». E i dati di ieri non danno certo una risposta a quello che Wall Street si aspettava: un quadro chiaro che avrebbe spinto la Fed a usare la mano pesante e così fare l’atteso taglio «jumbo» di cui tutti parlano da settimane, in particolare dopo in dati negativi sul mercato del lavoro di luglio. Proprio quei numeri avevano creato panico a Wall Street e nei mercati mondiali aprendo un periodo di sell-off e di volatilità che non si vedeva da anni.

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