«Mi rivolgo a cuore aperto verso tutti i tifosi atalantini, il primo pensiero in queste ore va a loro. La conclusione del rapporto con il club è stata unicamente decisa da me e nessuna responsabilità deve essere attribuita in alcun modo alla società e ai suoi dirigenti». Comincia in questo modo la lettera di Gian Piero Gasperini indirizzata a L’Eco di Bergamo, il quotidiano cittadino, e pubblicata pochi minuti fa sul proprio sito internet scatenando subito una ridda di commenti sui social (la stra grande maggioranza a favore dell’allenatore) e in città in un sabato caldo e quasi sonnacchioso per via anche del ponte lungo del 2 giugno. Per Gasp, non si tratta di un «addio, ma soltanto della chiusura della sua esperienza come allenatore dell’Atalanta, tutto il resto resterà immutato anche perchè sono cittadino onorario di Bergamo e porterò sempre alto il nome e il valore della città».
E prosegue: «Semplicemente ho capito che era arrivato il momento giusto per fare questo passo. Per tutta la stagione da poco conclusa ho pensato a come lasciare la maglia nerazzurra nel punto più alto in classifica. E la lascio al terzo posto in classifica e qualificata in Champions League dove, ancora una volta, potrà giocare negli stadi più prestigiosi d’Europa, potendo contare su un organico forte e ricco di giocatori valorizzati. Abbiamo raggiunto in questi lunghi anni risultati indiscutibilmente straordinari.
Avrei voluto fare di più, non ci sono riuscito, ma abbiamo comunque gioito tanto insieme e sono sicuro che lo farete ancora».
«Perchè, vi chiederete, lascio l’Atalanta? — aggiunge nella lettera -. Perchè ho bisogno di nuovi stimoli, per la fiducia trasmessami dalla nuova società (che non cita nella lettera, ndr) e per il rinnovato entusiasmo che ne deriva. Sfida difficile? Molto, ma parliamo di una grande sfida, esaltante, che mi trasmette tanta adrenalina. Ci vedremo ancora in Piazza Pontida. Adòss!». Entro domani si attende il comunicato ufficlae della società nerazzurra, poi lunedì è molto probabile che verrà già annunciato dalla Roma. Il futuro è tutto da scrivere, a Bergamo e nella capitale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this