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Parcheggiare (soprattutto a Roma, ndr) può diventare un grande colpo di fortuna oppure un intoppo, che genera un fiume di lamentele, “vendette” e disagi. A Cerveteri, giorni fa, un residente, dopo vari tentativi finiti nel vuoto, ha parcheggiato la sua auto davanti al cancello pedonale di un’abitazione scatenando la reazione dei proprietari che hanno espresso tutto il loro disappunto.
Il biglietto
No: non sono di certo arrivati ad alzare i tergicristalli della vettura, che ha ostacolato il passaggio pedonale, o — come spesso accade in molte città italiane — non hanno vandalizzato volontariamente l’auto con graffi o urti.
Hanno scelto la via del dialogo, e presi carta e penna hanno lasciato un biglietto sul parabrezza: «Capire che il cancello è pedonale e noi abbiamo solo questo? — si legge nel biglietto — non credo sia difficile riflettere due minuti di più. Non ci parcheggio neanche io, e non vengo a parcheggiare davanti alla porta di casa tua. Il buon senso(sottolinea più volte, ndr)».
La reazione
Il messaggio, seppur civile nei toni, ha comunque colto di sorpresa l’automobilista. L’uomo — che ha deciso di mantenere l’anonimato — ha ammesso l’errore e ha affidato le sue scuse all’interno di un gruppo di quartiere. Scuse dal sapor di polemica, però: «Intanto voglio scusarmi per il disagio che ti ho creato, — scrive il proprietario dell’auto — ma voglio anche farti notare che mi sono parcheggiato ben distante dal tuo cancello, cosa che ho fatto per premura, poiché è vietato dal codice della strada e mette a rischio la mia macchina, che sporge ben più delle altre. Vorrei inoltre dirti — ha aggiunto — che se hai la necessità che NESSUNO parcheggi davanti al tuo cancello, basta pagare il passo carrabile, che, tutto sommato, non costa una fortuna. Il buon senso l’ho avuto, nel lasciarti lo spazio per uscire ed entrare, in un posto dove si può parcheggiare tranquillamente».
Il rispetto
E ancora: «Hai il diritto di uscire da casa, così come io ho il diritto di poter parcheggiare. Inoltre, abitando lì, sai benissimo che parcheggiare è un problema dopo un certo orario. E ti assicuro che evito sempre i cancelli pedonali, anche quelli senza passo carrabile, quando posso, ma quando giri tre volte in ogni via e non ne trovi nessuno, se trovo un posto dove è mio diritto parcheggiare, mi ci metto. Sempre nel rispetto della mobilità di chi ci vive, ovviamente. Magari invece di lasciare il bigliettino, usa un po’ di buon senso e comprensione anche tu, considerando che i posti a disposizione sono quelli che sono». Il dibattito è ancora aperto.
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