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l’alleanza è possibile, anche con Conte. La stagione dei veti è finita»


Lo sport unisce, anche nella politica: la foto di quell’abbraccio tra il leader di Italia Viva, Matteo Renzi,e la segretaria dem Elly Schlein, entrambi scesi in campo per prendere parte alla partita del Cuore nella Naziona politici, ha subito sollevato la domanda se una simile apertura fosse possibile vederla anche in politica.

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«Non facciamola lunga, non solo è possibile ma è anche l’unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante».Lo ha affermato Renzi in un’intervista al Corriere della Sera, dove, dopo qualche battuta in senso calcistico, alla fine ha rivelato che si sta andando verso un accordo politico. Ma con degli obblighi, da entrambe le parti. 

L’abbraccio

Sull’abbraccio con con la segretaria dem, Renzi spiega che «nasce dal fatto che avevamo fatto una grande azione e Elly aveva segnato anche grazie al mio assist. Peccato il gol annullato per fuorigioco…». Ma il leader di Italia Viva ammette qualcosa in più. Dopo il risultato alle europee «il Pd di Schlein ha detto: vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022»

Cade la stagione dei veti

Ma questo no ai veti «deve essere reciproco», rivela Renzi, «non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque Stelle. Noi alle Europee abbiamo sfiorato il 4% e dunque abbiamo un consenso che alle prossime politiche può fare la differenza in almeno una trentina di collegi marginali. Saremmo decisivi. Per noi è tempo di scelte. O si riapre la partita del Terzo Polo o si prende atto che il centro è decisivo solo se si allea in modo strutturale». E chiudere la stagione dei veti, secondo Renzi, significa anche smettere di parlare di ciò che è avvenuto 10 anni (in questo caso il leader di Iv si riferiva al Jobs act) e «capire come creare lavoro nei prossimi dieci anni. Come impatta sul mondo del lavoro l’intelligenza artificiale, dalle nuove figure professionali alla sicurezza. Come creare ricchezza, aumentare produttività, migliorare i servizi?».

Temi divisivi: la questione Toti

Sulla possibilità concreta di un’alleanza, Renzi spiega: «La maggioranza è divisa su tutto, dalla politica estera ai vaccini per i bambini. Tuttavia, rimane unita grazie al potere, che usa senza pudore. L’alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire, bisogna costruire un’alternativa, dichiarare chiusa la stagione dei veti e unire i voti». Ma ci sono anche temi su cui Renzi è in disaccordo con Conte e Schlein: La questione Genova, e più propriamente la vicenda che gitra attorno al governatore della Liguria, Giovanni Toti. «Non ho mai chiesto le dimissioni di un politico perché indagato. Non inizierò adesso — spiega il leader di Iv — Puoi chiedere le dimissioni per ragioni politiche, cosa che abbiamo fatto anche con Toti. Ma mai abbiamo chiesto dimissioni per una indagine. Il garantismo per me è valore costituzionale e non cederò mai all’uso politico della giustizia come hanno detto anche gli amici di Più Europa. Quanto al programma della giustizia della coalizione evidentemente va fatto un accordo prima delle elezioni con un contratto di programma alla tedesca. Non sarà facile ma quando penso a ciò che fa Delmastro con la polizia penitenziaria o Lollobrigida col mondo agricolo so che dobbiamo trovare una sintesi. Ho vissuto sulla pelle della mia famiglia il giustizialismo della Meloni e dei suoi alleati ma non per questo li ripagherò con la stessa moneta. Io sono una persona seria».  

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