26.09.2025
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Technology

La rivoluzione dell’IA, su ChatGpt le donnesuperano gli uomini


ChatGpt conquista le donne. Oggi infatti a utilizzare il popolare chatbot di OpenAI è soprattutto il pubblico femminile. L’intelligenza artificiale non è più solo codici o dati: l’IA è diventata compagna di creatività, produttività e svago. Un alleato personale che entra nella vita di tutti i giorni di lavoratrici, studentesse e mamme: per scrivere email, tradurre, correggere testi, organizzare la giornata, i viaggi, l’agenda studio. Per le donne in particolare, insomma, gli assistenti virtuali adesso sono un vero e proprio copilota giornaliero. I dati parlano chiaro: si è passati dall’80% di utenti maschili di fine 2022 al 52% di utenti femminili nel 2025.

L’INDAGINE
L’analisi di 1,5 milioni di conversazioni condotta da OpenAI (l’azienda capitanata da Sam Altman che sviluppa ChatGpt) mostra differenze nette tra i sessi. Le donne dominano la categoria “Chiedere”: consigli pratici, suggerimenti, gestione di compiti, scrittura e traduzioni, con il 38% delle chat dedicate a guide quotidiane e il 27% all’elaborazione di testi. Gli uomini, invece, prediligono i chatbot per assistenza tecnica pratica, ricerca di informazioni e contenuti multimediali. La programmazione rimane di nicchia: solo il 4,2% delle interazioni riguarda questo, un dettaglio che smonta il mito di ChatGpt come “solo per nerd del codice”. L’aspetto creativo è evidente. Il 78% di tutte le conversazioni femminili è concentrato sullo svago: scrittura, guida pratica e supporto espressivo, rendendo chiaro come le donne vedano l’IA come un copilota organizzativo più che come uno strumento tecnico. Il 70% delle conversazioni è di natura non lavorativa, in crescita rispetto al 53% di un anno fa, mentre l’uso professionale resta importante ma secondario. ChatGpt non si limita a finalizzare dei compiti: suggerisce, accompagna scelte, stimola la creatività, aiuta nell’organizzazione domestica e lavorativa. Il problema, semmai, è non diventarne dipendenti: come spiegano diversi esperti del settore, più compiti si delegano all’intelligenza artificiale, più si perderà l’abitudine al ragionamento complesso.

DATI GENERAZIONALI
I dati svelano anche differenze generazionali. Il 46% dei messaggi analizzati appartiene a utenti tra i 18 e i 25 anni, e le donne in questa fascia sono più propense a utilizzare l’IA come strumento di autoespressione. La tecnologia diventa quasi un diario digitale, un alleato per decisioni rapide e organizzative. L’uso per svago e creatività non è secondario: giochi, racconti, idee per hobby e progetti personali rappresentano circa l’11% delle conversazioni, una cifra in crescita.

IL SORPASSO
Il sorpasso femminile riflette così una democratizzazione globale: ChatGpt cresce rapidamente nei Paesi a basso e medio reddito, con tassi quattro volte superiori rispetto ai Paesi più ricchi. Un segnale chiaro: l’IA non è più esclusiva dei professionisti tech, ma sta raggiungendo un pubblico vasto e diversificato. Anzi sta diventando uno strumento accessibile, integrato nelle attività quotidiane. Le interazioni si dividono in tre macro-categorie: “Chiedere” (49%) — per consulenza, guida e consigli pratici; “Fare” (40%) — scrittura, pianificazione, completamento di compiti; “Esprimere” (11%) — riflessione personale, esplorazione e gioco. Le donne dominano la prima categoria, confermando la visione dell’IA come partner quotidiano e creativo.

L’impatto economico è significativo: il 30% dell’uso è legato al lavoro, mentre il restante 70% supporta la vita personale, migliorando giudizio, produttività e creatività. Benefici difficilmente catturabili da indicatori tradizionali come il PIL, ma concreti nel benessere, nell’educazione e nella comunicazione. Insomma le donne stanno cambiando la narrazione sull’intelligenza artificiale. Non più strumento da geek,fanatico digitale, ma alleato per scrivere, organizzare e pianificare. L’IA diventa inclusiva, democratica, vicina alle persone. La metà degli utenti è donna ora, ma il vero cambiamento è culturale, perché ChatGpt è entrata nella vita di tutti i giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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