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Carlo Calenda attacca Alessandro Di Battista e chiede, usando un claim caro al vecchio Movimento 5 Stelle, «trasparenza e onestà». Alla base dello scontro c’è la promozione del libro dell’ex grillino dal titolo «La Russia non è il mio nemico», una frase utilizzata da Mosca per le sue campagne di propaganda anche in Italia.
L’attacco di Calenda
«Credo che occorra chiarire se Alessandro Di Battista — il cui “libro” riprende il nome della campagna di propaganda del Cremlino in Occidente — sia legato in qualche modo a: società di propaganda russe; aziende che fanno business in Russia; considerato anche il fatto che è ospite fisso di numerose trasmissioni televisive e che in passato, come Salvini, ha firmato un accordo di collaborazione formale con Russia Unita a nome dei 5S.
Ci sono io credo gli estremi per una verifica approfondita degli organi preposti alla sicurezza dello Stato», ha scritto il leader di Azione su X.
Il botta e risposta
Un messaggio che è finito all’attenzione di Di Battista che non ci ha pensato due volte e ha risposto. «Carletto quindi stai chiedendo agli “organi preposti alla sicurezza dello Stato” di verificare i miei legami con la Russia perché non ti piace il titolo del mio libro? Fantastico». Finita qui? No. Ecco il nuovo affondo di Calenda, che oltre a ribadire la sua richiesta rincara la dose sfuttando, come detto, uno degli slogan principali della campagna elettorale dell’allora movimento capitanato da Beppe Grillo. «Alessandro, vorrei solo sapere se la propaganda ai russi la fai gratis o pagato. Trasparenza e Onestà insomma, ti ricorda qualcosa?».
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