26.07.2025
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La portaerei americana Gerald Ford a sud della Sardegna, rischio incontro ravvicinato con la flotta russa nel Mediterraneo


Si alza la temperatura nel Mediterraneo. Questa volta non per questioni climatiche, ma per un possibile incontro ravvicinato tra il gruppo navale americano guidato dalla portaerei Gerald Ford e la flottiglia russa che da settimane naviga nelle «nostre» acque. Al momento la situazione non desta ancora preoccupazione, ma il rischio di un faccia a faccia tra le navi delle due superpotenze, attualmente alle prese con la crisi internazionale dovuta all’aggressione russa all’Ucraina, impone di mantenere alta l’allerta. 

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I movimenti della portaerei Gerald Ford. Come riporta Itamilradar questa mattina due Grumman C-2A Greyhound della Marina statunitense sono stati individuati mentre si dirigevano verso il Mediterraneo centrale dalla base di Sigonella, probabilmente impegnati in operazioni logistiche e di trasferimenti di personale a supporto del Carrier Strike Group della USS Gerald R. Ford, entrato nella regione nel fine settimana. I due Greyhound erano stati ridispiegati a Sigonella sabato, in una mossa che anticipava chiaramente l’arrivo del gruppo d’attacco della portaerei nel Mediterraneo. L’attività odierna conferma che la Gerald Ford sta ora operando nel Mediterraneo centrale, probabilmente in rotta versol’area operativa assegnata alla Sesta Flotta statunitense. La USS Gerald R. Ford è la portaerei più recente e avanzata della Marina degli Stati Uniti. La sua presenza nella regione avviene in un momento di rinnovata attenzione strategica sul Mediterraneo, con un’intensificazione dell’attività delle forze Nato e dei partner in risposta alle tensioni in corso nell’Europa orientale, nel Nord Africa e nel Medio Oriente in generale. Come sempre, i movimenti degli aerei logistici della Marina statunitense offrono informazioni fondamentali sul posizionamento e la prontezza delle principali risorse navali: i voli odierni sono un’altra chiara indicazione che le operazioni nel Mediterraneo si stanno intensificando. 

Le navi russe nel Mediterraneo. Solamente una settimana fa, nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 luglio, una flottiglia navale russa ha attraversato il Canale di Sicilia in direzione est. Il gruppo era composto dalla nave mercantile Sparta, dalla petroliera General Skobelev e dalla corvetta «Boiky» appartiene alla classe Steregushchiy. Quest’ultima, in particolare, fa parte di una classe di corvette missilistiche costruite per la Marina Russa. Queste navi sono state progettate dall’Almaz Central Marine Design Bureau e sono in costruzione dai primi anni 2000 nei cantieri di San Pietroburgo e Komsomolsk sull’Amur. Come riportato da Itamilradar, la flottiglia è entrata nel Mediterraneo nella sera dell’8 luglio e ha poi effettuato una sosta per il rifornimento tra l’alba e la tarda mattinata al largo della costa del Marocco, con ogni probabilità con il supporto della nave di rifornimento russa Vyazma. Dopo aver abbandonato le operazioni nel porto siriano di Tartus, la Russia non possiede più una base navale permanente nella regione. Di conseguenza, le unità navali russe devono affidarsi ad accordi di attracco temporanei (come in Algeria) o effettuare operazioni di rifornimento in mare. Questa limitazione logistica ha ridotto significativamente sia il numero che l’efficacia operativa delle risorse navali russe nell’area. Ad esempio, i sottomarini schierati dall’inizio dell’anno hanno effettuato solo crociere simboliche, sempre scortati da un rimorchiatore, e hanno mostrato un’attività operativa minima nelle acque del Mediterraneo. 


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