15.05.2025
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la nuova legge italiana entra in vigore da lunedì


Il disegno di legge per rendere la maternità surrogata «reato universale», approvata in via definitiva dal Senato, il 16 ottobre, sarà in Gazzetta ufficiale lunedì 18 novembre. La legge — ha appreso l’Ansa — è stata firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso 4 novembre, prima della partenza per la sua visita in Cina.

Ma di cosa si tratta esattamente? La maternità surrogata, detta pure «gestazione per altri» (GPA) o in modo dispregiativo «utero in affitto», è un metodo di procreazione assistita in cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di altre persone che non possono avere figli biologicamente e che diventeranno i genitori del bambino.

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La GPA, stando a uno studio dell’Associazione Luca Coscioni, che si è battuta contro il ddl, è legale in 65 paesi del mondo sia in forma solidale (in cui non vi è scambio di denaro), sia in forma commerciale (in cui la gestante riceve un compenso). In Italia, invece, la pratica è già vietata dalla legge 40 del 2004, che prevede una pena da 3 mesi a 2 anni di reclusione e una multa fino a 1 milione di euro. E ora, dopo il via libera alla legge a Palazzo Madama, la stessa pena già prevista in Italia sarà applicata a chi ricorre alla maternità surrogata all’estero, anche nei paesi in cui è legale. Va chiarito che la nuova legge non si potrà applicare a fatti precedenti all’approvazione della stessa.

Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni ha sollevato il tema dell’inapplicabilità giuridica del ddl «in quanto ignora il principio della doppia incriminazione, che è alla base del diritto penale». «Per punire un reato commesso in un altro paese — ha aggiunto Gallo — è necessario che sia considerato un reato anche lì». Se, ad esempio, una coppia italiana decide di accedere alla GPA in un paese in cui è riconosciuta, come negli Stati Uniti, quella coppia non può essere incriminata per il reato di surrogazione di maternità, perché si trova in un paese in cui la pratica è concessa, normata e legale. Ma se la coppia si recasse in un paese in cui non è legale, quest’ultimo potrebbe decidere di cooperare con l’Italia per incriminare le persone coinvolte. Un procedimento, questo, che richiederebbe comunque molto tempo.

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