Nicola Pietrangeli, oggi 91enne, è stato un punto di riferimento per il tennis a partire dagli anni ’50 non solo in Italia ma anche in Vaticano. Due volte vincitore del Roland Garros (1959 e 1960), con oltre 150 presenze in Coppa Davis, ha incarnato per decenni l’eleganza e la forza del tennis italiano e mondiale.
Pietrangeli, Sinner ha incontrato Papa Leone XIV ma è stato lei per primo a portare il tennis in Vaticano
«Quello di ieri è stato uno splendido incontro. Tra i Papi che ho conosciuto l’unico appassionato di tennis era Wojtyła, mentre ricordo che l’arcivescovo Marcinkus era un grande amante del golf. Quando sono stato in Vaticano e ho incontrato i vari Pontefici, li ho solo salutati. Erano tempi diversi».
Papa Francesco, invece, era amante del calcio.
«Ho conosciuto Papa Francesco qualche anno fa durante una festa del tennis. Gli ho stretto la mano, niente di più, ma penso che seguisse solo il calcio. Potrei inventare storie, ma non lo faccio. Mi piace dire la verità, anche quando mi costa cara».
Jannik è tornato in campo dopo la squalifica, può vincere da subito?
«Va lasciato in pace di giocare. Lui ha un carattere da semi-tedesco e non sente la pressione anche se ha solo 23 anni. Parliamo del tennista che, meritatamente, è il numero uno al mondo ma la mia paura è che se dovesse perdere tre partite di seguito allora finirebbe l’idolatria nei suoi riguardi. L’italiano, in generale, è purtroppo un tifoso e non uno sportivo».
A volte è stato criticato per le sue opinioni su Sinner…
«Mi dà fastidio che scrivano queste cose senza conoscermi. Dicono che rosico o che sono geloso di Jannik. Ma come potrei esserlo? È giovane, è forte, se lo merita e ne sono fiero. Beato lui».
Oltre a Sinner, anche Musetti e Paolini stanno giocando alla grande.
«Musetti non è il più forte, ma è quello che gioca meglio. Jasmine è sempre sorridente e conquista la simpatia di tutti, ma è molto brava. Adesso è una di quelle da battere considerando che è quinta al mondo».
Cosa ne pensa del momento d’oro che sta vivendo il tennis italiano?
«Mi riempie di gioia, è bellissimo. In Italia abbiamo il numero uno nel maschile, Musetti che sta scalando il ranking e le donne che stanno facendo molto bene. Il tennis oggi è seguitissimo, anche grazie a Sinner e all’ottimo lavoro che sta svolgendo la Federazione. Spesso si attaccano i dirigenti, ma bisogna riconoscere i meriti in questo momento».
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