Doppio compleanno per Lorella Cuccarini. La carta d’identità dice 60 anni (il 10 agosto) e 40 di carriera. Numeri che non le pesano, anzi la stimolano. «Quando ballo, canto e sono in scena, in me si accende un motore, un fuoco, che scalpita come a 20 anni, e già questo slancio mi fa bene». E poi «sono soddisfatta di ciò che ho costruito nel lavoro e in famiglia, ma non mi guardo indietro con l’idea che il bello, ormai, sia passato. Mi proietto in avanti…». Al settimanale Gente, e a Sabrina Bonalumi, «la più amata dagli italiani«, apre il suo album dei ricordi, anche quelli più intimi. Ora, intanto, si ama di più, si accetta. «Verso i 30-40 anni avevo la sensazione di non essere mai abbastanza. Nel lavoro avevo costante ansia da prestazione e vivevo ogni esperienza in modo totalizzante». E questo non le faceva bene. Oggi invece «ho fatto talmente tanto, praticamente tutto, che non devo dimostrare nulla, quindi vivo con più leggerezza. E ho migliorato l’approccio anche col giudizio esterno e le eventuali critiche».
La famiglia
Al settimanale diretto da Umberto Brindani, Lorella svela come festeggerà il suo compleanno: «Con una cena in famiglia, intima, come è nel mio stile.
Solo per i 40 ricordo di aver fatto un festone insieme alla mia primogenita Sara, che ne compiva 11 pochi giorni prima di me. Stare con mio marito, gli affetti più cari, i nostri quattro figli è già di per sé una festa. Vedere crescere i ragazzi, ognuno impegnato ad assecondare passioni e inclinazioni, è un bel regalo, così come vederli realizzati e felici di quello che fanno».
Già quattro figli, ormai grandi: Sara ha quasi 31 anni, Giovanni 29, i gemelli Chiara e Giorgio 25. Il suo sogno è quello di diventare anche nonna: «Primo o poi lo spero, ma al momento non mi pare ci siano i presupposti».
Poteva essere una guida turistica ma a 18 anni disse di no. «A 18 anni avevo già piccoli contratti come ballerina di fila che mi permettevano di contribuire alle spese della famiglia». Lorella ha capito di essere sulla strada giusta «dopo un’audizione con il coreografo Franco Miseria. Mi presentai in collant color carne, chignon, niente trucco e scarpe da danza mezze punte. Accanto a me c’erano “panterone” con tacchi e body maculati. In un contesto in cui si faceva a gara a chi era più appariscente, io ero sempre me stessa. Mi presero. Il mio modo di ballare abbinato all’immagine pulita colpì anche il mio pigmalione: Pippo Baudo».
Inzia con Fantastico, poi un altro ancora e il passaggio a Fininvest sempre con Pippo, Odiens con Ricci, il Festival di Sanremo sempre con Baudo. «Dai miei 20 anni ai 30 ho vissuto momenti meravigliosi e rivoluzionari», racconta sempre a Gente.
L’amore con Silvio
E proprio in quegli anni ha conosciuto Silvio Capitta, in arte Testi, produttore musicale e televisivo, che poi sarebbe diventato suo marito. «Nel 1990 abbiamo iniziato a frequentarci in modo riservato. Mi piaceva la sua visione completa, il modo curioso e stimolante di approcciare il lavoro. Abbiamo 11 anni di differenza, averlo accanto era per me molto rassicurante. La sua solidità e la galanteria di altri tempi mi piacevano e mi piacciono ancora tanto».
Lei e Silvio stanno insieme da 35 anni. Il segreto del loro legame? «La famiglia fantastica che abbiamo costruito è una risorsa, fonte di forza ed equilibrio. E, anche se Silvio e io non lavoriamo insieme da tempo, siamo appassionati di ciò che facciamo e c’è confronto sui rispettivi progetti». E insieme hanno affrontato anche i momenti meno fortunati. Per esempio «nei primi anni 2000 ho avuto uno stop televisivo che non è dipeso da me. Avevo un contratto esclusivo con la Rai e, dopo la conduzione di Scommettiamo che…? con Marco Columbro, mi hanno messa in panchina. Avevo firmato per tre anni, non potevo nemmeno guardarmi attorno. Sono stata ferma a casa. Pagata. Per me è stato un grande affronto: sono stata abituata a lavorare e, come conseguenza, a guadagnare». E in quel momento Lorella Cuccarini confessa a Gente «ho pensato che forse la parabola ascendente fosse finita». Ma ha fatto la mamma «e forse è stata una benedizione». Poi tutto è ricominciato dal teatro. E dal teatro è tornata in televisione. «Se penso ad Amici, alle emozioni che mi sta regalando, penso che la vita, inaspettatamente, mi abbia saputo sorprendere. Nel 2020, dopo La vita in diretta, un’esperienza forte ma con un epilogo amaro ho imparato a farmi portare dal vento. E non è facile per una come me che ama avere sempre tutto sotto controllo».
Una collaborazione con Maria De Filippi nata davanti a un caffè. E ora c’è stata anche la svolta con i balletti super scatenati insieme a Emanuel Lo. «Facciamo performance in cui c’è una bella carica e la esprimiamo bene. È attraverso il ballo che penso di aver trasmesso il mio modo di essere sensuale, ma parlare di me come di un sex symbol mi pare troppo».
Mickey Rourke
Strane avances nei suoi 40 anni di carriera? Lorella Cuccarini ricorda solo un episodio: «Nel 1992 Mickey Rourke mi consegnò il Telegatto come personaggio femminile dell’anno. Durante la premiazione, a bassa voce buttò lì in slang americano una frase scabrosa, volgare. Io l’ho capita, ho preso il premio e me ne sono andata dal palco. Gliela avrei data in testa quella statuetta, sarebbe stato un momento di grande spettacolo».
Il più bel complimento? «Quello di mio marito. Mi dice che sono bella come la prima volta che mi ha vista, nel corpo e nell’anima». Il rimpianto più grande invece è quello «di non aver salutato come avrei voluto mia mamma prima che ci lasciasse, nel 2002».
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