16.05.2025
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Economy

La macchinetta del caffè vale 1,6 miliardi di ricavi


Gioie e dolori. Anche l’amata pausa caffè rischia di diventare un momento amaro in cui pagare bollette e tasse. Perfino nelle macchinette automatiche. È infatti ormai quasi completata la fase di abilitazione al “pagoPA” di 70 mila distributori automatici di caffè, bevande, snack. Grazie a un accordo tra Confida, l’Associazione delle imprese di settore, e Illimity, la banca on line fondata da Corrado Passera, è possibile effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, semplicemente scansionando il QR Code dell’avviso di pagamento.

IL SERVIZIO
La distribuzione automatica alimentare italiana è la prima in Europa a offrire questo servizio. Altro primato è quello della più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa con oltre 830 mila vending machine installate che, nel 2023, hanno erogato quasi 4 miliardi di consumazioni (3.974.040.247) a cui si sommano 1,1 miliardi in capsule e cialde per un totale di oltre 5 miliardi di consumazioni. Tradotto in valore economico, il fatturato del settore è di oltre 1,6 miliardi di euro (+2,6% rispetto al 2022) a cui si aggiungono altri 397 milioni di euro del comparto Ocs (Office coffee service) per un totale di più di 2 miliardi di euro. In Italia sono 3.742 le società attività nel settore, (+1,5% rispetto al 2022), e si concentrano principalmente in Lombardia (478), Puglia (447), Sicilia (396), Campania (380), Lazio (355), Piemonte (266), Veneto e Toscana (219 ciascuno) e l’Emilia-Romagna (202). Il comparto occupa oltre 30 mila persone a cui si devono aggiungere le imprese coinvolte in tutta la filiera, come i produttori alimentari e delle tecnologie per le vending machine. «Siamo una filiera importante del tessuto economico del nostro Paese – afferma Massimo Trapletti, presidente di Confida – avendo la più ampia catena distributiva alimentare automatica in Europa. Inoltre, le vending machine sono una tecnologia Made in Italy: il 70% delle macchine fabbricate in Italia viene esportato nel mondo».

«Il vending – aggiunge Trapletti – ricopre un’importante funzione sociale: garantire idratazione e ristoro a 25 milioni di italiani nei luoghi che frequentano ogni giorno, uffici e fabbriche, luoghi di transito, scuole, università e ospedali. Ed è proprio nei luoghi pubblici (come stazioni, aeroporti e metropolitane ma anche luoghi di svago), che il settore sta guardando per recuperare le consumazioni perse durante il Covid e non ancora del tutto recuperate».

Ma cosa consumano gli italiani quando – spesso di fretta – utilizzano un distributore automatico? Il caffè – certifica uno studio di Ipsos – è il prodotto più richiesto: nel 2023 sono stati quasi 2,3 miliardi (+0,27% rispetto al 2022) quelli bevuti davanti a una vending machine, equivalenti al 57% delle consumazioni totali di caffè. In aumento anche tè (+5,7%) e ginseng (+5,2%). Seguono gli snack, che rappresentano il 16% delle consumazioni totali (626.251.484): i preferiti rimangono quelli dolci (+4%) tra cui spiccano le barrette (+12%), i biscotti (+9%) e le merendine (+3%). Nel 2023 si è riscontrato un aumento significativo anche di quelli salati (+7%) e del confectionery (+26%), complice anche la parziale riapertura delle scuole nei primi mesi del 2023. Tra gli snack salati crescono maggiormente i crackers (+9%) e le patatine (+7%).

LA RICHIESTA
Il fresco dell’estate 2023 in buona aperte d’Italia, ha ridotto il ricorso alle bevande fredde ( -2,56%), in particolare le gasate (-4,09%). Più contenuta la decrescita dell’acqua (-1,98%), con la liscia che conquista il 70% degli acquisti, contro il 30% della frizzante. Ipsos segnala che la sempre più forte attenzione dei consumatori a stili di vita più salutari si rispecchia molto anche nelle scelte al distributore automatico: nonostante un leggero decremento delle bevande alla frutta (-5%) si riscontra la chiara richiesta da parte degli italiani di prodotti con un maggior quantitativo di frutta. Infatti, nella categoria i prodotti che segnano un significativo aumento sono state le bevande con più del 20% di frutta (+19%) e i succhi 100% frutta (+6%). Attenzione alla sostenibilità, anche da parte delle aziende che hanno promosso il progetto RiVending, un circuito chiuso di riciclo per bottigliette e bicchierini in plastica.

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