14.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Sports

la Ledecky cerca la super impresa


Saranno 46 i nuotatori statunitensi che a Parigi 2024 cercheranno di riprendersi la leadership di questo sport che nell’ultimo anno è stata loro sottratta dagli australiani non senza punzecchiature verbali: “Sono dei perdenti irritati” ha detto la sua la aussie Cate Campbell aggiungendo “è molto più dolce battere l’America”. Le hanno prontamente risposto il capo allenatore statunitense, Anthony Nesty, l’uomo del Suriname primo afroamericano a vincere un oro olimpico nel nuoto, i 100 farfalla a Seul 1988, (“L’anno scorso era l’anno scorso, ora è un’altra storia”) e l’icona Michael Pehlps, l’olimpionico più medagliato di sempre, 28 volte sul podio, 23 d’oro (“La buona notizia è che le Olimpiadi verranno a breve: vedremo”).

Parigi 2024: grandi ritorni nel nuoto statunitense

I 46 nuotatori sono quelli usciti vincenti o secondi dai trials che si sono tenuti nello stadio di Indianapolis, dove era stata predisposta una piscina temporanea: l’evento ha raccolto 285 mila spettatori accumulati, un incremento del 60 per cento rispetto all’edizione record dei trials. Tra i selezionati figurano campioni come Katie Ledecky che ha vinto quattro gare individuali (200, 400, 800 e 1500 stile libero) ma probabilmente ne disputerà tre, avendo partecipato ai 200 solo al fine del posto in staffetta per un oro in più, e puntando agli 800 che le darebbero la quarta vittoria consecutiva in una stessa specialità del nuoto e mai riuscita, neppure a Michael Phelps.

Ci sono stati grandi ritorni, particolarmente quelli di Caeleb Dressel e Simone Manuel, e grandissime novità, specialmente quella di Thomas Heilman. I primi due sono tornati al successo dopo un lungo periodo dedicato a guarire dalla depressione e dai problemi di salute mentale che sempre più spesso si sentono “obbligati” alla performance straordinaria e dunque non resistono alla pressione personale, ambientale e mediatica. Dressel si è qualificato nei 50 stile e nei 100 farfalla dei quali è olimpionico in carica, ma non nei 100 stile; la Manuel, che ha vinto due ori a Rio, è il simbolo della grande novità che sta spargendosi nel nuoto: l’arrivo degli afroamericani che stanno “globalizzando” anche gli sport acquatici e che, con i campioni della loro etnia, rappresentano un avanzamento sociale: negli Stati Uniti oltre l’80 per cento dei morti per annegamento sono afro, perché sono stati tenuti per decenni lontani dalle piscine causa apartheid e dunque il nuoto non è entrato nella loro cultura sportiva (come ha fatto il basket con i playground in strada) più che per le spesso richiamate “diversità” fisiologiche (questioni di fibre muscolari e di baricentro del corpo che favorisce più la corsa del nuoto). Thomas Heilman è un 17enne che ha vinto i 200 farfalla (secondo l’italo-americano Luca Urlando) ed è stato il runner up di Dressel nello stesso stile: sarà il più giovane nuotatore americano ai Giochi da quando il quindicenne Phelps e il diciassettenne Peirsol parteciparono a Sydney 2000.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]