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La famiglia a metà tra chic italiano e meme. La prima sfilata a febbraio


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La prima è «Incazzata»: soprabito rosso, foulard in testa e guanti scuri. Ma ci sono anche la Sciura (soprabito con collo di pelliccia e maniche a sbuffo), il Cocco di Mamma (collo alto, ampio soprabito e borsa con logo a tracolla) e la It-girl (abito a sirena trasparente). Per non parlare del Bastardo, semplicemente in slip. La Gucci di Demna è una grande famiglia, o almeno così sembra dal primo lookbook, diffuso prima dell’inizio della Milano Fashion Week. 

L’uscita a sorpresa

Il nuovo designer aveva anticipato che la sua non sarebbe stata una presentazione con una sfilata tradizionale, e infatti ha bruciato tutti sul tempo (pure noi, che questa mattina non ci aspettavamo di svegliarci con la prima collezione).

Le immagini, firmate dalla fotografa statunitense Catherine Opie, formano un «albero genealogico ideale — si legge nella nota diramata dalla maison — una costellazione di personaggi eclettici e sensibilità estetiche agli antipodi, sfaccettature estrose dell’anima multiforme e sempre in evoluzione di Gucci. Le sue immagini compongono un albero genealogico immaginario, popolato da figure che incarnano le mille sfumature della “Gucciness”: ogni personaggio diventa tassello di una famiglia a dir poco eclettica».

L’estetica

La prima sfilata, si annuncia, sarà a febbraio. Comunque, è l’inizio di una nuova era e i tre aggettivi scelti per definirla sono «sfrontata, sexy, eccessiva, provocatoria». Così Demna, uno dei debutti più attesi della settimana della moda, ha impostato la sua Famiglia. Sicuramente il primo aggettivo che viene in mente a noi scorrendo il lookbook è «sofisticato»: c’è un’aria di eleganza d’antan tutta italiana, ci sono i classici codici della maison (il logo, il morsetto), gli abiti glamour da gran serata e le pellicce. C’è un pizzico di stereotipo da «playboy latino» come dimostrano il Bastardo e Il Ragazzo, entrambi in slip con tanto di catenina al collo. C’è quell’aurea provocatoria che da sempre circonda il lavoro del designer georgiano. 

Il futuro

Ma soprattutto c’è un grande lavoro di immagine, quell’immagine della maison che va assolutamente rinnovata dopo gli indimenticati fasti di Alessandro Michele e il flop, anche se non totalmente per colpa sua, di Sabato De Sarno. E la trovata sembra strizzare più di una volta l’occhio ai social: scommettiamo che le «definizioni» dei modelli diventeranno dei meme. Più che una collezione sembra il primo passo della creazione di un immaginario che un po’ guarda al passato (in molti ci vedono Michele ma anche il Tom Ford degli anni Novanta), un po’ si proietta in un futuro molto «chic italiano», con un pizzico di ironia. Ma attenzione: con Demna siamo abituati a un costante ribaltamento della situazione, e quindi staremo a vedere. 

«Con La Famiglia, Gucci torna a raccontare una storia — spiegano dalla maison — È uno slancio nel futuro che attraversa il passato, il fondamento estetico su cui poggerà la visione di Demna per Gucci e un preludio alla sua prima sfilata, che si terrà a febbraio». 


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