I furgoni della Iveco potrebbero presto diventare indiani. Secondo quanto riportato da Reuters , Exor (la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla anche Stellantis, Ferrari e Juventus, ndr ) sarebbe in trattativa con il colosso automobilistico di Mumbai, Tata Motors — proprietario di Jaguar Land Rover e degli autocarri della coreana Daewoo — per la cessione del marchio italiano produttore di camion e veicoli commerciali, di cui Exor è primo attivo con il 27%. Interpellata sulla questione, la holding ha preferito trincerarsi dietro un «no comment» che parrebbe tuttavia sottintendere più un «sì» che un «no». Rigoroso silenzio anche dal fronte Iveco.
Tata Motors non sarebbe l’unico o interlocutore degli Agnelli-Elkann nella trattativa su Iveco: Exor avrebbe infatti avviato discussioni con altri possibili acquirenti, tutti extra-europei: tra loro anche i cinesi di Faw, con cui tuttavia il confronto si è chiuso con un nulla di fatto.
LA DIFESA
Unico elemento certo, al momento , è che il produttore indiano punta a rilevare la quota di controllo non dell’intero Iveco Group: dalla possibile operazione resterebbe fuori Iveco Defense Group (Idv), la divisione specializzata nelle attività di difesa al centro di una trattativa parallela che vede in pole la cordata Leonardo-Rheinmetall. È di giorni fa l’indiscrezione di Bloomberg (che aveva fatto precipitare il titolo Iveco in Borsa) secondo la quale Leonardo avrebbe presentato un’offerta da 1,6 miliardi di euro, inferiore a quella da pochi 1,9 miliardi avanzata dal concorrente franco-tedesco Knds. Nell’affollata partita per la cessione di Idv si è aggiunta, nel maggio scorso, anche la spagnola Indra.
La notizia della potenziale cessione ha provocato un’immediata levata di scudi da parte dei sindacati dei metalmeccanici (Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic-Confsal, UglM e AqcfR), che hanno inviato una lettera congiunta al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per chiedere una «convocazione urgente» a Palazzo Piacentini per discutere sul futuro dei 14mila lavoratori che il gruppo dipendente Italia su un totale di circa 36mila dipendenti.
I rapporti tra gli Agnelli-Elkann ei Tata risalgono all’amicizia tra l’Avvocato e l’ultimo erede della famiglia proprietaria della casa di Mumbai, Ratan, scomparso lo scorso 9 ottobre: a presenziare ai funerali, anche John Elkann. Nel settore automotive Fiat e Tata Motors hanno stretto nel 2006 una joint venture per la produzione dei motori diesel multijet in India.
In attesa di conoscere gli sviluppi della trattativa, i primi effetti del possibile interesse di Tata si sono registrati in Piazza Affari, dove il titolo Iveco ha archiviato l’ultima seduta della settimana con un rialzo dell’8,32% a 16,6 euro dopo essere salito fino a oltre il 9%.
L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA
Ieri, intanto, si è svolta ad Ams terdam l’assemblea straordinaria di Stellantis che ha confermato con il 99,2% dei voti favorevoli dei soci la nomina di Antonio Filosa come amministratore delegato ed direttore esecutivo, deliberata dal cda del gruppo lo scorso 28 maggio.«Non vediamo l’ora di collaborare con Antonio e il suo talentuoso team per tracciare un nuovo percorso rinnovato con spirito innovativo», ha commentato il presidente di Stellantis, John Elkann.
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