Nessun passo indietro sulla cittadinanza da parte di Forza Italia. Poco importano i mugugni degli alleati. Nelle scorse ore, il segretario azzurro e vicepremier Antonio Tajani ha illustrato la riforma messa a punto dal suo partito. Poi, ha fatto sapere che il testo è stato già inviato «ai capigruppo di Camera e Senato di Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati» perché «la possano valutare» prima della presentazione a Montecitorio e a Palazzo Madama.
«Ius Italiae», la proposta di Forza Italia
Né Ius Soli, né Ius Culturae. La proposta di Forza Italia, che andrebbe a modificare la legge 91 del 1992, punta a introdurre lo «Ius Italiae» che prevede, si legge nel testo, che «lo straniero nato in Italia o lo straniero che arriva in Italia entro il compimento del quinto anno di età, che risiede ininterrottamente per dieci anni in Italia e frequenta e supera le classi della scuola dell’obbligo, 5 anni elementari, 3 anni di medie, 2 di superiori, può ottenere la cittadinanza italiana, a 16 anni».
«Finché è minorenne — continua il testo — la richiesta deve essere fatta da un genitore.
Se il genitore non esercita questa facoltà, il ragazzo potrà chiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno di età».
La prima grande modifica apportata dallo Ius Italiae sarebbe quindi il riconoscimento della cittadinanza a 16 anni al ragazzo straniero che risiede in Italia e supera qui tutta la scuola dell’obbligo. Ma ci sarebbe pure un’altra novità.
Matteo Salvini a Pontida: «Togliere cittadinanza a chi delinque. Manovra? Paghino i banchieri, non gli operai»
Il disegno di legge azzurro, infatti, prevede che lo straniero con sangue italiano non potrà più avere la cittadinanza se i genitori, i nonni e i bisnonni sono nati all’estero. Una disposizione, questa, che si applicherebbe solo ai nati dopo l’entrata in vigore della legge. Lo stesso vale per chi viene adottato all’estero da oriundi. Si tratta, di fatto, di ridurre la possibilità di trasmissione della cittadinanza tramite lo ius sanguinis. «Il principio è valido fino al bisnonno e poi basta, non fino al 1861 come in precedenza — ha spiegato Tajani — vogliamo evitare le truffe sulla cittadinanza, non deve diventare un business o una barzelletta, perché è una cosa seria».
La reazione degli alleati
Come era immaginabile, il passo avanti di Tajani sulla cittadinanza non ha avuto la benedizione del popolo vannaccian-leghista radunato nella due giorni di Pontida. Anzi, ieri si è sfiorato l’incidente diplomatico dopo la notizia che alcuni militanti del Carroccio hanno attaccato dal pratone il ministro degli Esteri con striscioni e cori in cui è stato definito «scafista». Immediate le scuse di Salvini all’altro vicepremier, ma nessun ravvedimento: «La legge sulla cittadinanza va bene così — ha detto il leader della Lega — e non è una priorità». Insomma, il ritornello è lo stesso che risuona dall’estate: un ampliamento dell’accesso alla cittadinanza non è mai stato nel programma di governo e non rappresenta un’urgenza.
Caustico anche il commento dell’eurodeputato Roberto Vannacci, che dal palco di Pontida ha tuonato: «Antonio Tajani ha fatto una proposta e noi non siamo d’accordo, io non sono d’accordo. Io l’ho valutata attentamente e non sono d’accordo perché la cittadinanza non si vende, non si regala, non si svende, non si mette su un banchetto del mercato».
Open Arms, Bolsonaro a Pontida: «Brave persone siano con Salvini e contro immigrazione illegale»
«La cittadinanza, eventualmente, la si guadagna — ha insistito Vannacci — E siccome non c’è neanche la reciprocità a livello internazionale, con tutte queste nazioni che vorrebbero la cittadinanza italiana, oltre a essere la doppia cittadinanza, perché tutti gli stranieri che nascono in Italia hanno la cittadinanza dello ius sanguinis, quindi, non hanno bisogno di un’altra cittadinanza. Per quale motivo dovrei dare la doppia cittadinanza? Cos’è che spinge? — si chiede il generale — Oltretutto a questi signori sono garantiti tutti i diritti tranne uno. Per quale motivo si vuole dare la cittadinanza a queste persone? Le uniche nazioni che hanno lo ius soli sono quelle che hanno basato la loro esistenza sull’immigrazione ovvero Stati Uniti, Canada, Brasile e l’Argentina».
E ancora: «La cittadinanza è l’eredità che ci siamo guadagnati e che si sono guadagnati i nostri nonni sul Carso e i nostri padri con sacrifici e lavoro avendo poi il diritto di tramandarla ai nostri figli, questa è la nostra cittadinanza». Poi, rivolgendosi ai militanti, Vannacci ha concluso: «Voi se andate in Arabia saudita dopo 5 anni vi sentireste degli arabi?».
Vannacci: «Cittadinanza è quella guadagnata dai nostri nonni sul Carso»
Meno agguerrite, ma comunque scettiche, le reazioni alla proposta di Tajani in Fratelli d’Italia: «Ogni gruppo è libero di presentare ovviamente le proprie proposte di legge: ci si confronterà, le si leggeranno e si vedranno se ci sono punti di convergenza o meno», ha commentato il presidente del partito a Montecitorio, Tommaso Foti. «Potremo esprimere le nostre opinioni quando potremo vedere il contenuto: leggeremo e valuteremo», gli ha fatto eco l’omologo a Palazzo Madama, Lucio Malan. Un clima di attesa, dunque, nel partito di governo. Che forse, alla vigilia della Manovra, vuole evitare eclatanti spaccature.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this