Italbasket senza Olimpiade. La sconfitta contro la Lituania ha chiuso le porte di Parigi 2024. Sebbene tutti, da coach Pozzecco a capitan Melli fino a Danilo Gallinari abbiamo dichiarato di non avere rimpianti e aver dato tutto, è evidente che la delusione è tanta, sia per la mancata qualificazione che anche per non essere riusciti a bissare quella ottenuta in Serbia nel 2021 che mandò a Tokyo la squadra allenata da Meo Sacchetti, arrivata poi quinta.
Italbasket, sfuma il sogno olimpico. La Lituania domina gli azzurri 64-88 e vola in finale
Fu una qualificazione storica, in casa dei super favoriti, anche se il rinvio di un anno, causa Covid, forse ha favorito gli azzurri, bravi però a farsi trovare pronti e giocare un pre olimpico da favola. In Portorico, invece, dopo l’iniziale vittoria contro il folkloristico Bahrain, è arrivata una sconfitta contro i padroni di casa che ha compromesso il cammino e costretto gli azzurri a incontrare la Lituania, nostra bestia nera, già in semifinale.
La squadra baltica, che nelle due partite contro Costa d’Avorio e Messico aveva vinto senza brillare, ha ritrovato tutto in una volta forza fisica e precisione al tiro, elementi che sono mancati all’Italia, fragile in difesa e con poche idee in attacco, nonostante Gallinari abbia dato un buon contributo.
Tolto quello, gli azzurri hanno mostrato poco altro. Se non il tentativo, spesso esagerato, di accelerare in maniera quasi controproducente il ritmo per evitare di giocare contro la difesa schierata, facendo un uso (e abuso) del tiro da tre troppo estemporaneo.
LE SCELTE DEL POZ, ASSENTI E PRESENTI
Coach Pozzecco, che al momento non sembra essere in discussione, dice di non avere nulla da rimproverarsi, ma la scelta di portare Bortolani e Caruso, che a Milano hanno giocato pochissimo, e che al pre olimpico hanno visto il campo solo pochi minuti contro il Barhain, non è sembrata delle migliori. Senza Fontecchio infortunato, così come Procida e Spagnolo, si pensava alla convocazione di Amedeo Della Valle, che anche quest’anno a Brescia è stato uno dei migliori marcatori del campionato. La scelta del “passaportato” è ricaduta ancora una volta su Petrucelli, ma non ha pagato anche per la pochezza di idee della squadra e del coaching staff.
Anche in questo caso, forse, la strada da percorrere sarebbe potuta essere un’altra, pensando a Darius Thompson, italiano per matrimonio con una ragazza di Brindisi e disponibile a indossare la maglia azzurra, così come Donte Di Vincenzo, la forte guardia dei New York Knicks, al quale però nessuno ha mai chiesto di accelerare l’iter per ottenere il passaporto italiano pur avendo anche lui (che di italiano ha le chiare origini) detto più volte di sentirsi italiano e voler giocare in Nazionale. In futuro, anche piuttosto presto, servirà capire chi potrà essere davvero utile alla causa.
La nazionale tornerà in campo a novembre nelle due partite contro l’Islanda valevoli per le qualificazioni a Euro 2025. Servirà un deciso cambio di passo, magari anche dando più spazio ai ragazzi delle squadre giovanili, quelli della U17 ad esempio sono in finale mondiale contro i fortissimi e inarrivabili Stati Uniti. Ma, si sa, nel basket come nel calcio, far giocare i giovani in Italia è una chimera e un giocatore di 22 anni qui da noi è ancora considerato under. Il 21 dicembre sapremo chi sarà il nuovo presidente federale, si contendono la poltrona l’uscente e di lungo corso Gianni Petrucci e Giulio Valori, avvocato con una lunga carriera da dirigente sportivo, anche all’interno della stessa Federazione. E a quel punto, chissà che non possa esserci anche un cambio in panchina.
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