24.05.2025
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Economy

«Invecchiamento demografico e più coppie senza figli»


Pensioni. Fra meno di 30 anni — nel 2051 — ci andremo quasi a 70 anni. E’ quanto emerge dalle stime fatte sul versante previdenziale dal presidente Istat Francesco Maria Chelli durante l’audizione sul Psb davanti alle commissioni Bilancio riunite della Camera e del Senato.

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Pensioni, le prospettive

«Le ipotesi sulle prospettive della speranza di vita a 65 anni contemplate nello scenario mediano presagiscono una crescita importante, a legislazione vigente, dell’età al pensionamento», ha detto. Sciorinando i numeri. Rispetto agli attuali 67 anni, si passerebbe a 67 anni e 3 mesi dal 2027, a 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi a decorrere dal 2031, per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051.

L’invecchiamento della popolazione

I motivi dell’allungamento dell’età pensionabile derivano da una serie di fattori. Le prospettive future «comportano un’amplificazione dello squilibrio tra nuove e vecchie generazioni che appare guidato più dall’attuale articolazione per età della popolazione che dai cambiamenti demografici ipotizzati (evoluzione di fecondità, mortalità e dinamiche migratorie): la proporzione è, all’incirca, di due terzi e un terzo rispettivamente. Nel 2031 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 27,7% del totale secondo lo scenario mediano (dal 24,4% del 2023 e fino al 34,5% nel 2050)», ha delineato l’Istat in audizione sul Psb. «L’impatto sulle politiche di protezione sociale sarà quindi importante, dovendo fronteggiare i fabbisogni di una quota crescente (e più longeva) di anziani», afferma l’Istituto. 

Coppie senza figli

Prosegue inoltre il calo delle coppie con figli. Secondo l’Istat per effetto della prolungata bassa fecondità degli ultimi decenni, nonché sulla base delle ipotesi considerate nello scenario mediano, si prevede una prosecuzione della diminuzione delle coppie con figli. Tale tipologia familiare, che oggi contabilizza 7,7 milioni di famiglie (circa il 30%), nel 2031 potrebbe scendere a 7,2 milioni (27%). Parallelamente si prevede un aumento delle coppie senza figli: da 5,3 milioni nel 2024 a 5,6 milioni nel 2031.

La loro quota sul totale delle famiglie crescerebbe così dal 20,3% al 21,1%. Nello stesso arco temporale la crescente instabilità coniugale comporterà, infine, anche un aumento più contenuto di famiglie composte da un genitore solo, che passeranno da 2,8 milioni (il 10,6% del totale) a 2,9 milioni (10,8%). In futuro, rileva l’Istat, si prevedono quindi famiglie sempre più piccole e caratterizzate da una maggiore frammentazione, il cui numero medio di componenti scenderà dalle attuali 2,25 persone per famiglia a 2,18 nel 2031.

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