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Incidente Air India, come si è salvato l’unico sopravvissuto? «Forse decisiva la sua posizione in relazione all’edificio colpito»


Nell’incidente del volo Air India AI171, partito da Ahmedabad e diretto a Londra Gatwick, hanno perso la vita 241 persone a bordo e almeno 38 a terra. Miracolosamente, un solo passeggero è sopravvissuto: Vishwash Kumar Ramesh, britannico di 40 anni, che occupava il posto 11A, vicino a una porta di emergenza.

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«Tutto è successo così in fretta»

L’uomo ha raccontato di essere riuscito a saltare fuori dal relitto attraverso un’uscita d’emergenza danneggiata, trovandosi poi a camminare tra i rottami. «È successo tutto così in fretta», ha dichiarato.

Secondo gli esperti, uno scenario con un solo sopravvissuto è estremamente raro. Il professor Graham Braithwaite, direttore del Dipartimento di aeronautica e aviazione dell’Università di Cranfield (Regno Unito), ha spiegato a Newsweek: «Ci sono stati casi in passato con uno o pochissimi sopravvissuti in incidenti molto gravi, ma si tratta di eventi rarissimi».

Braithwaite ha inoltre osservato che «è impossibile calcolare la probabilità di un simile evemtp, poiché dipende da molte variabili, incluso il tipo di velivolo e se si considerano anche gli incidenti non mortali».

Posto 11A: sopravvivenza fortuita o posizione strategica?

Il fatto che Ramesh fosse seduto al posto 11A ha sollevato interrogativi sul possibile ruolo della sua posizione nella cabina. Tuttavia, Braithwaite invita alla cautela: «Senza le prove raccolte sul luogo dell’incidente, sarebbe solo speculazione. Persino le indagini ufficiali potrebbero non fornire una risposta definitiva, soprattutto dopo gli interventi di soccorso e l’eventuale incendio».

Secondo il professore, Ramesh potrebbe essersi trovato in un punto relativamente favorevole: «A fare la differenza forse è stata la sua posizione rispetto all’edificio colpito». Alla fine, ammette lo stesso Braithwaite, «potrebbe essere stata una pura questione di fortuna».

Quali sono i posti più sicuri in aereo?

Alla domanda se alcuni posti siano intrinsecamente più sicuri di altri, Braithwaite risponde: «È una domanda estremamente difficile». Aggiunge che tutti i sedili degli aerei a reazione moderni offrono standard di sicurezza molto elevati. «I dati degli incidenti lo confermano, soprattutto se comparati ad altri mezzi di trasporto, come l’automobile».

La sicurezza, infatti, è integrata in ogni aspetto dell’aviazione: dalla progettazione degli aerei allo spazio aereo, dai protocolli negli aeroporti fino alla formazione del personale.

Infine, Braithwaite ha sottolineato l’importanza del fattore umano: «Non dobbiamo dimenticare il ruolo dell’equipaggio di cabina. In situazioni di emergenza, i loro comandi possono fare davvero la differenza».

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