Edoardo Bove sta meglio. Dopo il malore in campo durante Fiorentina-Inter e il trasporto d’urgenza in ospedale, il calciatore viola è stato estubato, ora è vigile e cosciente. Il professore Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale ed esperto di medicina dello sport, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 ha commentato: «Spesso e volentieri vediamo giovani aitanti sportivi, ma possono nascondere delle patologie cardiovascolari o neurologiche. Ecco perché ripetiamo in maniera quasi ossessiva quanto sia importante l’esame di idoneità, non possiamo trascurare questo unico test che abbiamo in Italia. Sul comunicato diramato dalla Fiorentina non possiamo dire di più. La cosa che ci tranquillizza tanto è che non ci siano stati eventi che abbiano provocato danni neurologici e cardiovascolari, ci leva tanto di quell’ansietà che abbiamo avuto all’inizio».
Bove è stato estubato: sveglio e lucido, esclusi danni cerebrali o cardiaci. Il primo referto: «Potassio basso, aritmia e arresto cardiaco»
Bove può tornare in campo dopo il malore?
Bove, una volta arrivato in ospedale, è stato messo in sedazione farmacologica: è un indice che ci può suggerire qualcosa? «La sedazione farmacologica è una prassi che in terapia intensiva viene fatta normalmente, serve per calmare completamente il ragazzo e portarlo in uno stato migliore.
Non è una cosa allarmante, ma è una prassi che si fa in terapia intensiva dopo crisi di questo genere. Non è preoccupante. Saranno solo gli accertamenti futuri che ci potranno dare un indirizzo sulla salute di Bove e poi sull’eventuale della prosecuzione dell’attività agonistica».
C’è correlazione con il contrasto?
Questi episodi possono avere una correlazione con l’aumento dell’intensità dei contrasti e della velocità del gioco? «Su questo tipo di problemi no. Poi una contusione può portare a un problema cardiaco, ma non penso sia stato questo il caso. L’aumento della velocità, dell’agonismo, dei contrasti può creare mille altri problemi, soprattutto di natura muscolo-tendinea. Ma per quanto riguarda questo tipo di problematiche no».
Il primo soccorso, prima dell’ambulanza: «Ci sono due panchine con dei medici che prestano subito il primo soccorso al giocatore. Poi abbiamo il defibrillatore in campo. La prima cosa è che non ci sia confusione, per far spazio intorno al giocatore e lasciar lavorare coloro che sanno come fare un massaggio cardiaco. Poi naturalmente la presenza di un’ambulanza in campo è tranquillizzante. Le polemiche sull’ambulanza le possiamo lasciare da parte».
Le regole «rigide» in Italia
Futuro agonistico di Bove: all’estero come Eriksen? «Sono felice che Eriksen giochi in Inghilterra, ma sono altrettanto felice che da noi ci siano delle procedure così rigide e così marcate, che fanno dell’Italia uno dei paesi all’avanguardia sulla salute dei ragazzi. Onestamente non posso dirvi quale può essere il futuro, non conosco la diagnosi esatta. Non sarei pessimista, aspetterei con serenità gli accertamenti che verranno fatti nel prossimo futuro e poi vedere quali sono le possibilità. Ma senza diagnosi non si può valutare il futuro agonistico di Edoardo».
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