15.05.2025
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Economy

il riciclaggio in Italia vale almeno il 2% del Pil


Il fenomeno del riciclaggio in Italia vale «almeno» fino al 2% del Pil e comunque le operazioni sospette (SOS) ricevute dalla Unità di informazioni finanziarie, sono state 150.418 (- 3,2% rispetto al 2022 con un calo dovuto agli intermediari bancari adeguatamente sensibilizzati. Sono i punti salienti forniti da Enzo Serata, direttore della Uif nella presentazione della relazione annuale della Financial Unit italiana che contrasta il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo internazionale. «Una ricerca di prossima pubblicazione, basata sui dati delle segnalazioni di operazioni sospette di banche e Poste, stima la dimensione del riciclaggio in almeno l’1,5-2% del Pil italiano in media nel periodo 2018-2022. È una dimensione rilevante — afferma Serata -, che ci motiva ad accrescere il nostro impegno nell’attività di prevenzione».

Le analisi finanziarie «più recenti» effettuate dalla Uif, portano il Direttore dell’Unità ad affermare che «l’esposizione dell’Europa e dell’Italia alla minaccia di attacchi jihadisti potrebbe acquisire maggiore concretezza» dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e lo scoppio del nuovo conflitto israelo-palestinese. Nella presentazione della relazione annuale della Uif, l’alto dirigente di Bankitalia afferma: «Da tempo la minaccia terroristica globale è stata prevalentemente associata a possibili azioni violente da parte di singoli individui, privi di solidi legami fra loro, la cui adesione a generici princìpi jihadisti era frutto della frequentazione di ambienti radicalizzati o di auto-indottrinamento via web.

LA MINACCIA JIHADISTA

Il tragico attentato di Hamas in Israele del 7 ottobre scorso ha rappresentato un elemento di discontinuità. L’esposizione dell’Europa e dell’Italia alla minaccia di attacchi jihadisti potrebbe acquisire maggiore concretezza, in quanto la questione israelo-palestinese potrebbe favorire più estese attività di reclutamento e l’individuazione di obiettivi in territorio europeo. Tali circostanze si stanno direttamente riflettendo sulla numerosità e complessità delle analisi finanziarie più di recente condotte dall’Unità». Il direttore della Uif aggiunge che «dopo anni di forte evoluzione il sistema antiriciclaggio italiano si è consolidato e ha conseguito importanti traguardi. Tuttavia il riciclaggio trova sempre nuove strade e sfrutta i punti di debolezza del sistema; la frontiera tecnologica avanza rapidamente. Occorre quindi continuare a evolversi, investire in competenze e tecnologia, esplorare nuovi modelli operativi, garantire forme sempre più agili e intense di collaborazione e coordinamento istituzionale per accrescere l’efficacia della nostra azione».

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