IL LUOGO
NEW YORK Se non fosse per le dichiarazioni dai toni populisti di Sarah Palin, ormai decaduta regina del Tea Party, e per la bellezza dei suoi paesaggi remoti, l’Alaska e Anchorage, la città più popolosa dello Stato, sarebbero del tutto sconosciuti. E invece lo Stato scelto da Donald Trump per incontrare il 15 agosto Vladimir Putin ha un valore storico notevole, che lo rende un luogo simbolico per quello che potrebbe essere un vertice fondamentale per il futuro della guerra in Ucraina. Intanto la storia: l’Alaska è diventato il quarantanovesimo stato americano solo nel 1959, per volere Dwight Eisenhower. Fino a quel momento era rimasto un territorio, comprato da Washington nel 1867 proprio dalla Russia per 7,2 milioni di dollari. Ed è per questo che Putin si sente un po’ a casa, oltre al fatto che l’Alaska è vicina alla Federazione Russa, il che potrebbe farlo sentire in una posizione più sicura. Anchorage è una città di 291.247 abitanti ed è la sola che ha le piste adatte all’atterraggio dell’Air Force One e le strutture necessarie per ospitare le due delegazioni. Tra i luoghi citati dalla stampa locale ci sono la base congiunta Elmendorf-Richardson e l’aeroporto internazionale Ted Stevens, visto che in passato sono stati scelti per eventi internazionali con capi di Stato: nel 1971 Richard Nixon incontrò l’Imperatore giapponese Hirohito alla base aerea di Elmendorf, la prima volta che un membro della famiglia imperiale entrava negli Stati Uniti. Nel 1984 invece fu Ronald Reagan a scegliere l’aeroporto internazionale di Fairbanks, città al centro dell’Alaska, per un incontro privato con Papa Giovanni Paolo II, che in quel periodo stava svolgendo una missione apostolica negli Stati del Pacifico. Ma l’Alaska è anche lo stato in cui si sarebbe potuto tenere un incontro ancora più storico tra Stalin e Roosevelt: il presidente americano aveva indicato Fairbanks per vedere il capo dell’Unione Sovietica nel 1944. Il faccia a faccia si svolse a Yalta e divenne un incontro trilaterale con Winston Churchill.
L’ULTIMO PRECEDENTE
L’ultima volta che l’Alaska fu al centro di un evento diplomatico statunitense risale al marzo 2021, quando il neoeletto team di politica estera e sicurezza nazionale di Joe Biden incontrò i rappresentanti cinesi a Anchorage. Il meeting avvenne all’Hotel Captain Cook di Anchorage con una serie di colloqui bilaterali tra Washington e Pechino: degenerò rapidamente, con la delegazione cinese che accusò gli americani di «arroganza e ipocrisia», anche se i due Paesi si impegnarono a proseguire il dialogo sui temi del clima e della cooperazione futura, dopo le forti tensioni della prima presidenza Trump. Come dicevamo, l’Alaska non è un luogo simbolico solo per gli Stati Uniti ma anche per la Russia. «Sembra piuttosto logico che la nostra delegazione si limiti a sorvolare lo Stretto di Bering e che un vertice così importante e atteso tra i leader dei due Paesi si tenga proprio in Alaska», ha dichiarato il consigliere per gli affari esteri del presidente russo, Yuri Ushakov, sottolineato che i due Paesi sono vicini di casa: lo stretto che divide Russia e Stati Uniti è largo solo 88 chilometri. Ci sono però anche motivi strategici. Da una parte Putin gioca quasi in casa e non dovrebbe avere problemi di sicurezza, visto che non deve attraversare altri Stati e non corre il rischio di essere arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale: né la Russia né gli Stati Uniti la riconoscono. Dall’altra l’Alaska è molto remota sia per l’Ucraina che per l’Europa, cosa che dovrebbe lasciare i due attori sullo sfondo del meeting. Infine non va sottovalutata la storia degli incontri tra le due potenze: negli ultimi decenni, i vertici tra Stati Uniti e Russia — e, prima ancora, tra Stati Uniti e Unione Sovietica — si sono spesso svolti in luoghi dal clima freddo. Tra gli incontri più emblematici figura quello di Helsinki del 2018, quando Trump dichiarò di fidarsi più di Vladimir Putin che delle proprie agenzie di intelligence in merito alle accuse di interferenze russe nelle elezioni del 2016.
Ang. Pau.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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