Paolo Lioy, presidente di Applia, nel 2023 si è registrata una flessione dei consumi negli elettrodomestici. In che modo pensa sia possibile incentivare l’acquisto?
«Purtroppo, il mercato segna un calo marcato per il terzo anno consecutivo. Lo studio che abbiamo commissionato ad Ambrosetti mostra chiaramente che per le famiglie a più basso reddito il 78% della spesa è incomprimibile: sono proprio questi nuclei che rimandano il più possibile l’acquisto di un elettrodomestico. Ma – ecco il paradosso — sono proprio queste famiglie che, invece, beneficerebbero maggiormente di prodotti più efficienti che darebbero un consistente risparmio, ad esempio, sulla bolletta elettrica. Il Governo potrebbe aiutarle sostenendo il rinnovo del parco installato, un incentivo all’acquisto modulato per fasce di reddito, aiutando chi ha maggiormente bisogno. In discussione presso la X Commissione della Camera, c’è una proposta a firma del Presidente Gusmeroli, finalizzata a diminuire i consumi energetici e sostenere la circolarità, legandolo alla certificazione del corretto trattamento del vecchio prodotto».
Si può pensare ad ampio raggio ad una politica non solo nazionale, ma europea per rafforzare il Made in Eu?
«È una partita che chiaramente si gioca a livello europeo ed è in quel contesto che chiediamo alle nostre Istituzioni di sostenere le filiere industriali per il futuro della competitività europea. Questo è ben presente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e non è un caso che abbiano inaugurato un tavolo ministeriale permanente sulla Filiera del Bianco e dedicato al settore anche una specifica divisione Filiera del bianco in seno alla DG per la politica industriale. L’importanza cruciale di questo sostegno è ben rappresentata anche nel rapporto Draghi, per garantire la filiera di fornitura di tecnologie chiave, agendo in unità tra Stati membri per creare una forte leva di mercato a beneficio dell’UE nel suo insieme. Come industria riteniamo sia possibile fare dell’Europa un leader mondiale dell’innovazione tecnologica pulita a condizione che siano presenti le condizioni per un’efficace scalabilità del mercato. È importante che ci sia una chiara voce europea sulla politica industriale e sulla decarbonizzazione, promuovendo, per quanto possibile, un maggiore allineamento su alcune delle più importanti decisioni di politica industriale con tutti i 27 governi».
Sostenibilità, risparmio energetico. Quali sforzi sta facendo la filiera italiana in queste direzioni?
«Cito solo un dato: un prodotto nuovo consuma oltre il 60% in meno di un prodotto di 10 anni fa. Non saprei dire quali altri apparecchi siano così diffusi e abbiano riportato un miglioramento dell’efficienza così significativo, ma c’è ancora un potenziale enorme da sprigionare, il nostro auspicio è che il Paese e tutti i cittadini possano beneficiarne pienamente. Per avviare questa spirale positiva c’è bisogno di uno sforzo condiviso, informare correttamente sui benefici, ma anche puntare su misure di sostegno efficaci e mirate, sia sulla domanda che sull’offerta. Crediamo fermamente che l’efficienza dentro le case sia la cosa più intelligente che si possa fare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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