Una recente perizia sul Dna nel caso Garlasco ha sollevato nuovi interrogativi sulle prove genetiche raccolte. L’analisi ha rilevato 12 marcatori compatibili con la linea maschile della famiglia Sempio, ma ciò non permette di attribuire in modo definitivo il profilo a Andrea Sempio.
Risultati non definitivi
Secondo i calcoli biostatistici, il profilo genetico trovato sulle unghie di Chiara Poggi mostra compatibilità con la linea genetica maschile dei Sempio, ma non consente di identificare un singolo soggetto. La genetista Denise Albani ha sottolineato che, a causa della quantità limitata e delle condizioni del materiale biologico, non è stato possibile ottenere un risultato pienamente affidabile.
Dettagli sulla perizia
Il caso riguarda aplotipi misti parziali per i quali non è possibile determinare con certezza se provengano da sotto o sopra le unghie della vittima, da quale dito, o come e quando siano stati depositati. Le conclusioni della perita, parte dell’incidente probatorio, riguardano l’indagine su Andrea Sempio per l’omicidio della ventiseienne di Garlasco e fanno parte di una relazione di oltre 90 pagine.
Nuove tecniche di analisi
Il materiale genetico, estratto nel 2014 e allora considerato degradato, è stato riesaminato con tecniche più avanzate. La perita Denise Albani ha confermato una elevata compatibilità del Dna con la linea maschile dei Sempio, amico del fratello della vittima.
L’analisi ha mostrato corrispondenza in 12 marcatori su 16, sufficiente per stabilire la compatibilità con la linea paterna, ma non per l’individuazione precisa di Andrea Sempio. Il campione presenta inoltre tracce di un secondo profilo genetico, di quantità minore e non definita.



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